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Galimberti (pendolari): “Chiediamo un servizio ferroviario decente”. Venerdì flash mob e presidio fuori da Regione Lombardia

Le cronache dei pendolari potrebbero ben occupare lo spazio di un’enciclopedia. I giornalieri malfunzionamenti e ritardi che costringono i viaggiatori a corse a perdifiato per raggiungere il posto di lavoro o a dover necessariamente arrivare in ritardo in ufficio, sono ormai una costante. Negli anni, proteste e richieste di un miglioramento del servizio, sono cadute nel nulla. Venerdì 18 novembre intanto è stato organizzato un presidio e un flash mob davanti al palazzo di Regione Lombardia per manifestare il malcontento e chiedere interventi.

A raccontare il malumore che serpeggia tra quanti usano quotidianamente il treno e cosa si chiede, interviene Giovani Galimberti, del comitato pendolari della linea Como-Lecco, sovente al centro di disservizi.

Il punto di partenza della discussione è l’indice di affidabilità delle linee di Trenord, indicatore che se supera una certa soglia (il 5%) da diritto ai pendolari a richiedere dei rimborsi. “Un indicatore lampante della situazione esistente. A settembre questo limite del 5% è stato superato da ben 14 linee sulle 42 esistenti. La Lecco Molteno ha collezionato un bel 7,89%, tra i peggiori, e la Chiasso-Como-Milano è a 5,47%. Si tratta di un elemento sostanziale per certificare come mensilmente ci si debba confrontare con problemi”, spiega Galimberti.

Tante le iniziative e le proteste messe in campo negli anni senza però ottenere risultati. “Venerdì i rappresentanti di tutti i comitati dei pendolari lombardi e si spera tanti viaggiatori esasperati, parteciperanno alle 17.30 a un presidio fuori da Regione Lombardia. Abbiamo anche organizzato un flash mob particolare per consegnare al presidente Fontana e all’assessore ai Trasporti Terzi le 30mila firme raccolte con una petizione per chiedere un servizio migliore”, aggiunge Galimberti che spiega come le richieste siano semplici. “Chiediamo un servizio decente. Interventi sia sulla rete e dunque sulle infrastrutture spesso malfunzionanti come i passaggi a livello, sia a livello di treni che devono essere più efficienti, bus sostitutivi effettivamente operanti e non solo promessi. E chiediamo di poter essere consultati, come accadeva in passato quando nei tavoli di quadrante erano presenti anche i rappresentanti dei pendolari. Tavoli che non vengono più convocati da anni dall’assessore”, aggiunge Giovanni Galimberti.

Un racconto di disagi giornalieri che si conclude con un caso recente. “Una donna da Veduggio doveva andare a Como, passando per Molteno. Il treno, inoltre di recente inaugurazione, ha avuto un guasto che a catena ha fatto ritardare e sopprimere altri convogli. Non esistevano bus sostitutivi e così dopo ben più di un’ora di attesa la donna ha chiamato in ufficio dicendo che non sarebbe potuta arrivare. A quel punto una collega ha deciso di andare in macchina a recuperarla. Tutto ciò, e questo è solo un esempio, non è concepibile”.

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