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GALLERY La darsena-stagno con orsetto suicida: acqua putrida per turisti

E’ una delle piccole spine del fianco di ogni amministrazione. E’ successo con Bruni, con Lucini e ora con Landriscina. Nessuno si spaccia per ingegnere idraulico o biologo d’acqua dolce da queste parti. Quindi, i problemi probabilmente son seri e non di taumaturgica risoluzione.


Fatto sta che la piccola darsena di Lungo Lario Trieste, per l’ennesima volta, è tornata a essere uno stagno putrido e al limite del maleodorante.
Ovviamente nei giorni in cui la città è letteralmente, ormai fatto costante, presa d’assalto da turisti, gitanti e comaschi in cerca (si diceva un tempo) di movida.

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C’è stato un tempo in cui pesci e tartarughe agonizzanti, con la darsena strozzata, anossica, e senza drenaggio diretto con il lago, boccheggiavano a pelo d’acqua.

Poi arrivò una maxi-pompa idraulica in grado di far dialogare il piccolo specchio d’acqua con il grande padre: il primo bacino. Ecco, stasera (e dato il colore verde-morte, diremmo: da molto) il getto d’acqua salvifico è spento.

Risultato: una placida distesa che ricorda molto la mucillaggine di adriatiche memorie, la totale assenza di branchiati o animaletti con carapace (nemmeno moribondi) e il “cadavere suicida” di un pupazzetto, un orsetto, a pelo d’acqua (meravigliosa metafora, almeno giornalistica). Una cosa bruttina davvero da vedere e respirare.

NOTA DI METODO: i colori delle foto sono fedelissimi al reale, abbiamo solo alzato la luminosità perché le immagini erano molto buie

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