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Marzio Albonico, Banca Generali
Attualità

Gli eredi, le leggi, il fisco: 70 esperti a Como per parlare del passaggio generazionale nelle aziende

Da oggi al 2030 in Italia passeranno di mano circa 2.000 miliardi di euro di patrimonio, finanziario e non. Ed è in questo “non” che sono inclusi i patrimoni d’impresa, aziende piccole e medie che spesso rappresentano un’eccellenza del tessuto produttivo italiano. Veri e propri ‘gioielli’ che in un territorio come quello della Lombardia hanno se possibile un peso ancora maggiore rispetto alla media.

Purtroppo, parlare di passaggio (o staffetta) generazionale nelle imprese è ancora spesso un tabù, nonostante sia un argomento più dibattuto che in passato. Un errore oggi evitabile, grazie agli incentivi in termini di norme applicabili e di esenzioni fiscali, pensando a come spesso una staffetta ben pianificata possa fare la differenza nella continuità dell’azienda e quindi il permanere di ricchezza sul territorio, sottoforma di dipendenti e indotto.

Per discutere di questo tema cruciale, l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Como, con il supporto di Banca Generali Private, ha organizzato il convegno “La pianificazione del passaggio generazionale” in cui, di fronte a oltre 70 professionisti, sono state portate avanti analisi e riflessioni sul tema della continuità e discontinuità generazionale nel mondo delle imprese, dalla pianificazione alla gestione finanziaria, alle implicazioni fiscali e successorie.

Ad analizzare questi argomenti, dopo l’apertura dei lavori affidata ad Alberto Sala, presidente dell’Ordine dei dottori commercialisti, a Marco Meni, District Manager di Banca Generali, e a Gian Luca Giussani, dottore commercialista e docente, sono stati Marzio Albonico, responsabile Servizio Family Protection & Planning di Banca Generali – Presidente Generfid Spa Fiduciaria, Riccardo Andriolo, docente dell’Università Luiss Roma – Dottore Commercialista; Beatrice Molteni, avvocato dello Studio Loconte di Milano e Alessandro Serioli, notaio. Dal ruolo della finanza, ai profili civilistici e fiscali, passando per le criticità nei mutamenti sociali e le liberalità, nessun argomento è stato tralasciato.

“Bisogna sovvertire la percezione per cui il passaggio generazionale implichi una rinuncia, una fine, una resa incondizionata – sottolinea Albonico – Tutt’altro: è l’opportunità di giocare un ruolo decisivo per mettere chi verrà dopo di noi nelle condizioni migliori possibili, come in una staffetta di corsa. Anche questo è sostenibilità: aiutare le persone a noi vicine ad affrontare il futuro nel miglior modo possibile. In questo contesto il consulente finanziario gode di uno straordinario punto di osservazione sulle dinamiche del cliente e della sua famiglia. Per questo è importante essere capaci di spiegare con parole semplici – senza banalizzare – concetti complessi e di illustrare le scelte possibili tenendo in considerazione l’intreccio di tutti gli aspetti: i desideri del cliente, le aspirazioni degli eredi, le regole di legge, il prelievo tributario”.

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