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Gli ingorghi al Gottardo sono un ‘fake’ e danneggiano il turismo in Ticino? L’accusa dell’albergatore

Lunghe code al portale nord del San Gottardo non sempre corrispondono a un aumento del traffico al valico di Chiasso-Brogeda. Questa discrepanza solleva interrogativi sul reale impatto sul turismo ticinese. Max Perucchi di HotellerieSuisse Ticino, in un’intervista a Ticinonews, esprime le sue preoccupazioni: “Spesso si annunciano code di 20 chilometri o più al portale nord, ma poi a Chiasso non ritroviamo gli stessi numeri. Se queste stime fossero eccessive, il turismo in Ticino ne risentirebbe.”

Perucchi sottolinea come la percezione di lunghe attese possa scoraggiare i turisti diretti verso il Ticino, specialmente chi pianifica un weekend. “Se un turista vede una colonna infinita, rinuncia. Una stima più accurata, invece, potrebbe portare più clienti,” spiega l’albergatore, pur precisando che si tratta di una sua considerazione personale.

Semafori in Canton Uri: un ruolo nella formazione delle code?

Il rappresentante di HotellerieSuisse Ticino ipotizza che un ruolo chiave nella formazione delle code possa essere giocato dai quattro semafori situati prima del portale del San Gottardo, nel Canton Uri. “Sicuramente qualcosa sta succedendo nel Canton Uri, perché quei semafori creano un effetto,” afferma Perucchi. Per avere un quadro più chiaro del flusso veicolare, suggerisce l’installazione di fotocellule capaci di contare con precisione i veicoli in transito, sia in entrata che in uscita.

Ticino: la “Sonnenstube” che deve reinventarsi

Allargando lo sguardo, Max Perucchi traccia un quadro complessivo del turismo in Ticino, definendone la salute “ottima” grazie soprattutto all’offerta paesaggistica. Tuttavia, un fattore cruciale sta cambiando: il meteo. “Una volta il Ticino era l’unica ‘Sonnenstube’ (salotto del sole). Ora, le stesse temperature si trovano anche nella Svizzera interna,” osserva Perucchi. Questa nuova realtà impone al Cantone di “inventarsi qualcosa di extra” per continuare ad attrarre i visitatori.

Tra le soluzioni proposte, spiccano gli eventi e la destagionalizzazione, ovvero la capacità di attirare turisti anche al di fuori dei periodi di alta stagione, quando il clima oltre Gottardo non è paragonabile a quello ticinese.

Nuovi mercati turistici: una sfida a lungo termine

Infine, Perucchi ribadisce l’importanza della ricerca di nuovi mercati turistici. Sebbene si stia lavorando per trovare alternative ai turisti confederati, si tratta di un percorso lungo e che richiede pazienza. “Quando si investe in mercati come quello americano, non ci si può aspettare un’orda di turisti immediata. Ci vogliono anni e anni di marketing,” conclude Perucchi, sottolineando l’importanza di una strategia a lungo termine.

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