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L’urlo liberatorio di Greta: “Ce l’ho fatta, il mio tumore non c’è più”. La storia di una giovane splendida comasca

“Ce l’ho fatta, il mio tumore non c’è più”.  Questo l’urlo liberatorio che Greta Gorla, la giovane “leonessa” comasca a cui la nostra redazione vuole un bene speciale, ha voluto condividere con noi (qui abbiamo raccontato la sua storia). E dopo ben nove anni di dolore e paura, sempre vissuti con il sorriso sulle labbra e la voglia di aiutare gli altri, non possiamo che essere felici di fare da cassa di risonanza a questa meravigliosa notizia. Perché giovedì scorso, 30 novembre, Greta, affetta da una rara malattia genetica che le ha portato via la mamma, la Poliposi Adenomatosa Familiare (FAP), poi degenerata in tumore, è finalmente tornata una ragazza sana e libera di guardare al futuro con un sorriso.

“Il prossimo 14 dicembre sarebbero stati nove anni dalla diagnosi di tumore, ma giovedì ho ricevuto il regalo più bello che potessi sognare dopo tante battaglie: la remissione totale della mia malattia – racconta – ero in sala risveglio, dopo un controllo di routine, circondata da cinque medici e da diversi infermieri e mi sono resa conto che stava succedendo qualcosa perché li vedevo ridere tra di loro. Così quando ho chiesto il perché, mi hanno detto che non c’era più nulla, che ero guarita e che loro lo sapevano già da sei mesi ma avevano aspettato il controllo per esserne davvero sicuri e darmi la notizia”.

Così dopo quasi dieci anni e altrettanti interventi chirurgici, la perdita di entrambi i genitori e una coraggiosa battaglia per prendere i chili necessari ad affrontare con forza questa sfida, ora Greta può finalmente tornare a sorridere davvero e a fare progetti importanti per il futuro: “La seconda buona notizia è che non rischio di trasmettere la mia malattia ai miei figli, se deciderò di averne – aggiunge infatti – tanto che i miei medici mi hanno detto che sperano che io cancelli l’appuntamento di controllo dell’anno prossimo perché sarò incinta. Ma intanto non mi dimentico di chi è stato la mia forza, dei miei bambini dell’Oncologia Pediatrica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano ai quali farò una sorpresa prima di Natale. Io ci ho messo tutta la mia forza e in cielo c’erano i miei angeli, ma qui c’erano loro e senza di loro che mi spronavano non ce l’avrei fatta”.

A loro, infatti, l’anno scorso Greta aveva portato decine di regali raccolti grazie alla solidarietà dei Lions Club di Cernobbio e Monticello e quest’anno porterà il regalo più bello: il suo sorriso e la speranza di riuscire, un giorno, a guardare anche loro al futuro con tutta la serenità che meritano.

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