Per domani è annunciato lo sciopero con presidio (dalle 10 alle 14) dei lavoratori Henkel a Lomazzo dopo l’annuncio di chiusura dello stabilimento.
Dopodomani mobilitazione di tutti gli stabilimenti italiani con sciopero (sempre 10-14).
Intanto in queste ore arriva l’attestato di solidarietà dalle aziende Chimiche e Gomma-Plastica del Comasco. Un’ora di sciopero lunedì 21 febbraio a fine turno.
Spiegano Cgil, Cisl e Uil: “Non si può impoverire un territorio come il nostro, non si possono lasciare famiglie senza Lavoro e dal punto di vista industriale ci aspettiamo che anche Confindustria si mobiliti per sensibilizzare le sue associate affinché ci sia un supporto concreto e si scongiuri quell’effetto domino che a più mani i sindaci del territorio hanno evidenziato”.
In una nota aggiungono:
Tutto ci saremmo aspettati, ma non che la prima vera crisi del 2021 nel comasco riguardasse una multinazionale chimica come Henkel, era davvero imprevedibile. Henkel è una multinazionale che produce marchi apprezzati dai consumatori italiani quali Dixan, Prill, Nelsen, Vernel, Perlana: a maggior ragione risulta per noi incomprensibile la scelta di chiudere un sito produttivo che ha sempre fatto della linea della detergenza il suo principale business.
I dipendenti Henkel hanno sempre contribuito alla crescita di questo business ed ora lasciarli a casa senza motivazioni concrete e reali è senza dubbio una scelta incosciente e gravissima, anche dal punto di vista etico. In questo particolare periodo di pandemia mondiale in cui sono bloccati i licenziamenti e in cui si chiede al Governo la proroga di questo divieto, risulta evidente che non sia accettabile la scelta di una multinazionale di “terminare l’attività produttiva entro giugno 2021.
Non solo, i sindacati contestano fortemente gli argomenti a suffragio della scelta di chiudere portati dall’azienda.
Anche in questo caso è stata diffusa nota piuttosto articolata
In data 11 febbraio 2021, dopo una convocazione per comunicazioni urgenti, la Direzione della Multinazionale Tedesca Henkel (con sede a Dusseldorf) ha comunicato la decisione di chiudere lo stabilimento di Lomazzo (CO) entro il mese di Giugno 2021, motivata sulla base dell’andamento del mercato della Detergenza e della non sostenibilità, nel lungo periodo, di 2 Stabilimenti in Italia deputati alla produzione. Gli stabilimenti italiani oggi producono sia per il mercato italiano che estero. La loro scelta, per ragioni connesse all’ubicazione, è caduta sullo Stabilimento di Ferentino (FR), sul quale convoglieranno la produzione per il mercato italiano, mentre la produzione per il mercato estero verrà effettuata dagli altri 2 stabilimenti, in Spagna e Germania.
Lomazzo, nato come Societa’ Italiana Persil (marchio ancora usato in alcuni mercati) nel 1933, come tutte le fabbriche del ‘900 insiste a ridosso del Centro Città e ne ha anche, assieme ad altre realtà, determinato lo sviluppo ed è stato il primo stabilimento in Italia della Multinazionale.
Oggi Henkel è presente nel nostro paese con tutte e tre le sue divisioni ( Adhesive Technologies, Beauty Care e Laundry & Home Care ) per un totale di circa 1000 dipendenti e 7 sedi.
Nell’esercizio fiscale 2019 l’Azienda ha fatto registrare un fatturato di più di 20 miliardi di euro ed un utile operativo di circa 3,2 miliardi di euro ( depurato da spese e ricavi non ricorrenti nonché da costi di ristrutturazione).
Fondata nel 1876, Henkel oggi conta nel mondo più di 52.000 dipendenti
Nel sito del Gruppo, in data 10 novembre 2020, si legge che la Divisione Laundry & Home Care ( Detergenza) cresce in termini organici del 7.7%, nominali 0.7%. A quella data il Gruppo Henkel
stimava per l’anno fiscale 2020 un andamento organico del fatturato compreso fra il -1% e il – 2%, mentre per la Laundry & Home Care un incremento del fatturato organico compreso tra il
+4,5% e il +5,5%. Ed ancora, a livello di Gruppo, Henkel stimava un ritorno depurato sulle vendite ( margine EBIT depurato) compreso tra il 13% e il 15,5%; nello specifico per Laundry & Home
Care tra il 15% e il 15,5%.I numeri degli occupati, diretti ed indiretti, nel sito di Lomazzo ( 160 persone ):
Henkel ha 81 dipendenti diretti
Alpla, produce i contenitori di plastica, 14 dipendenti
Castelli Livio , autotrasporti e depositi per conto Henkel, 15 dipendenti
Polo dei Servizi ( carico camion e prodotti finiti) 21 dipendenti
Nit e Nord Impianti ( appalto manutenzione) 13 dipendenti
Cattaneo Impianti (manutenzione elettrica ) 6 dipendenti
Sodexo ( gestione mensa) 3 dipendenti
Dsi (servizio di portineria ) 7 dipendentiDa una analisi dei report annuali, che l’Azienda fornisce nelle riunioni del Coordinamento Nazionale, risulta che il costo di trasformazione per ogni tonnellata nello stabilimento di Lomazzo
nel 2019 è stato di 152,04 euro e nel 2020 di 144,37 euro, potendo, quindi, affermare che c’è pure efficienza.Vale anche la pena di rammentare che il Sito di Lomazzo ha ricevuto riconoscimenti per la continua ricerca nella sostenibilità del prodotto, nel sempre minore consumo di acqua (bene primario) e nella dimunizione degli scarti, ottimizzando il riciclo della plastica.
Anche se descritto in modo estremamente sintetico, da quanto sopra si evince che la decisione della Multinazionale è sinceramente incomprensibile, sia in termini industriali che finanziari.
Quell’affermazione della Società “ della non sostenibilità nel lungo periodo” di 2 stabilimenti in Italia potrebbe essere facilmente smentita se si continuasse a produrre in Italia sia per il mercato nazionale che internazionale. Previsioni sulla fine della pandemia e sull’andamento del mercato post covid-19 pensiamo siano un azzardo, mentre la perdita di 160 posti di lavoro sono imminenti.
Una Multinazionale come Henkel, impegnata in prima fila sulla sostenibilità, sulla sicurezza nel lavoro e nei prodotti e che pone l’etica della Responsabilità Sociale tra gli ideali del suo fare
impresa, deve rivalutare la decisione della chiusura del sito di Lomazzo.In piena pandemia non possono essere effettuate scelte con impatto sociale enorme, per giunta non motivate.
Fino al 31 marzo 2021 i licenziamenti sono bloccati e confidiamo che il Governo possa prorogare tale provvedimento, questo per tutelare le lavoratrici ed i lavoratori del nostro Paese.
La chiusura aziendale della Multinazionale chiama in causa innanzitutto le lavoratrici ed i lavoratori del sito produttivo, la Comunità Locale, la Regione, il Governo e l’Europa tutta.
Chiediamo con forza un efficace e risolutivo intervento delle Istituzioni al fine di scongiurare la chiusura del sito di Lomazzo: l’impatto sociale e il contagio negativo che ne deriverebbe per
il territorio sarebbe violento ed incontrollabile.
Henkel, 25 sindaci comaschi con i lavoratori: “Si eviti la chiusura”. La lettera e i firmatari
Un commento
Sai a cosa servirà uno sciopero, ad una multinazionale che ha già deciso di chiudere uno stabilimento. Avranno fatto i loro conti, all’azionariato non serve altro.