La qualità delle acque del Lago di Como mostra segnali di miglioramento, ma le criticità non mancano. È quanto emerso dai risultati 2025 di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio dello stato di salute dei bacini lacustri italiani.
Degli 11 punti campionati sul Lario, sei sono risultati nei limiti di legge, mentre cinque presentano livelli di inquinamento elevati, in particolare per la presenza di batteri di origine fognaria.
“Siamo soddisfatti di alcuni risultati positivi – ha dichiarato il presidente di Legambiente Como, Enzo Tiso – ma non possiamo ignorare le situazioni che da anni rimangono irrisolte. Il nostro lavoro non si limita alla denuncia, vogliamo stimolare azioni concrete e trasparenti”.
Promossi e bocciati
Tra i punti “promossi” spicca lo scolo in via Torrazza a Torno, campionato per la prima volta quest’anno e risultato nei limiti. Bene anche la foce del torrente Breggia, costantemente nei limiti dal 2019, la foce del Gallavesa, che nel 2024 risultava fortemente inquinata ma ora mostra valori conformi e la foce del torrente Albano, che nel 2022, 2023, 2024 risultava al di fuori dei limiti di legge. Migliorano anche la foce del torrente Valle dei Mulini, confermata entro i limiti, e quella del torrente Esino, con risultati altalenanti ma stavolta positivi.
Ma a preoccupare sono ancora cinque punti fortemente inquinati, tra cui la foce del Cosia, furi dai limiti dal 2020 e caso emblematico secondo Legambiente. “È il punto più critico e lo diciamo da anni. Anche nel 2025 rileviamo altissime concentrazioni di batteri fecali. È inaccettabile – ha spiegato Tiso – che ci siano ancora scarichi fognari non convogliati al depuratore. Questa è una ferita aperta per Como, e prima o poi qualcuno dovrà prendersi la responsabilità politica e tecnica di risolverla”. Si tratta, come purtroppo ampiamente noto, della zona retrostante il Tempio Voltiano di Como, dove di forma una sorta di spiaggia sovente affollata (acqua inclusa) nonostante i divieti di balneazione.
Altri punti critici sono la foce del Meria, inquinata da tre anni consecutivi, e quella dell’Inganna, con dati discontinui ma negativi anche nel 2024. Problemi anche alla foce del Caldone, con un lungo storico di superamenti dei limiti, e alla foce del rio Varrone, che gli anni scorsi rientrava nei parametri ma ora torna sotto osservazione.
Una passeggiata a Torno contro l’urbanizzazione crescente
Durante la conferenza, alla quale hanno partecipato anche tecnici di ARPA Lombardia e ricercatori del CNR-IRSA, si è parlato anche degli effetti dei cambiamenti climatici e della crescente urbanizzazione sulle sponde dei bacini idrici. “Il lago soffre – ha spiegato Tiso – e non solo per gli scarichi: anche il consumo del suolo, l’edilizia selvaggia e un turismo mal gestito stanno alterando l’equilibrio di questi ecosistemi delicatissimi”.
Il presidente di Legambiente Como ha lamentato inoltre la mancata partecipazione di Como Acqua, il gestore del servizio idrico e dei depuratori nel comasco, alla conferenza stampa di presentazione dei dati di Goletta dei Laghi 2025: “Avevamo invitato i rappresentanti dell’azienda – ha sottolineato Tiso – ma non si sono presentati. Sarebbe stata un’occasione utile per confrontarsi pubblicamente, spiegare ai cittadini cosa si sta facendo, e soprattutto quali criticità restano ancora da affrontare”.
Uno dei punti su cui Legambiente chiede chiarezza riguarda la rete fognaria interrata lungo il Cosia. “Ci chiediamo se davvero sia separata come previsto – ha ribadito Tiso – perché continuano ad arrivare acque nere nei torrenti. È probabile che molti edifici storici scarichino ancora impropriamente nella rete. Questo però oggi è responsabilità di Como Acqua, una società pubblica, ed è proprio per questo che pretendiamo trasparenza”.
L’appello finale di Legambiente è rivolto alle istituzioni: “I cittadini hanno diritto a sapere cosa scorre nei loro fiumi e nel loro lago. È ora di smetterla con le omissioni. Serve un cambio di passo nella gestione del territorio e delle sue risorse: servono investimenti, sì, ma soprattutto coraggio e responsabilità”.