Qualche tempo fa raccontavamo dei vecchi Consigli comunali cancellati dal canale Youtube di Palazzo Cernezzi. Oggi, infatti, sono disponibili soltanto le sedute della nuova amministrazione. Contattato sul tema il presidente del Consiglio Fulvio Anzaldo aveva spiegato: “Ci scontriamo in questo caso con la normativa in tema di tutela della riservatezza e con le indicazioni che provengono dal nostro Dpo [il Responsabile della protezione dei dati (Data Protection Officer), Ndr]. Più specificamente il tema riguarda la manifestata impossibilità di mantenere disponibili al pubblico sine die i contenuti digitali relativi alle sedute. Pertanto si è deciso, e in questo senso è mia ferma volontà, di trovare un punto di equilibrio e una giusta soluzione di compromesso che non esponga l’Ente a sanzioni e che nel contempo consenta l’accesso al materiale documentale”. Così ieri il Dpo del Comune di Como, l’avvocato Lorenzo Tamos, era a Palazzo per “un incontro formativo e informativo sul tema della tutela della riservatezza” spiega, contattato, Anzaldo.
Incontro legato a tutti i temi della tutela, per esempio, evidenzia il presidente “l’avvocato ha richiamato a maggiore consapevolezza e al rispetto dei propri doveri il consigliere comunale quando entra in possesso di un dato”. Per quanto riguarda il “caso” Youtube il Dpo è stato chiaro “è emerso in modo evidente che il lavoro degli uffici è stato adeguarsi alle sue indicazioni e che è stato doveroso inserire le vecchie sedute in un archivio privato”. Il tema peraltro non riguarda solo la permanenza online delle dirette consigliari ma anche la vita pubblica dei documenti, come per esempio delibere e determinazioni, accessibili sull’Albo Pretorio online di Palazzo Cernezzi fissata in 15 giorni. Nel caso degli streaming è stato invece stabilito che resteranno disponibili per 5 anni o comunque per tutta la durata del mandato di un’amministrazione. “L’avvocato Tamos ha detto che siamo addirittura stati fin troppo di maniche larghe per quanto riguarda i file audiovisivi disponibili per tutta la durata del mandato, lui suggeriva periodo prudenzialmente più contenuto”, spiega Anzaldo.
La normativa è assai complicata e intreccia disposizioni nazionali ed europee. Resta il fatto che centinaia di amministrazioni mandano in diretta le sedute consigliari: “E infatti anche noi abbiamo fatto così. Durante il Covid lo streaming audiovisivo era un provvedimento emergenziale – sottolinea Anzaldo – adesso ho firmato per la prima volta nella storia del Consiglio un documento che istituisce la diretta audiovisiva in forza di quanto prevede il Regolamento a proposito della massima pubblicizzazione delle sedute. Provvedimento peraltro coerente con le linee programmatiche recentemente approvate dal Consiglio comunale, era infatti un punto del nostro programma elettorale”.
Come spiegavamo nel precedente articolo le sedute “vecchie” sono comunque accessibili a chiunque (consiglieri e cittadini) con la normale procedura dell’Accesso agli Atti. Infine una nota sempre sulle dirette consigliari che hanno spesso problemi di audio (non chiarissimo ogni tanto e sempre in asincrono rispetto al video. Anzaldo ha già da tempo annunciato di voler migliorare il servizio: “Lo stanziamento delle risorse è stato richiesto – spiega – a questo punto spero il nuovo impianto sia allestito in tempi brevi”.
All’incontro, oltre al presidente, erano presenti la vicesindaco Roperto, gli assessori Cappelletti e Lombardi, i consiglieri Dem Lissi e Legnani, il dirigente Chiarion e il segretario generale Lamari.
2 Commenti
In una parola: censura.
4 anni per rivedere le cose: censura strettissima… bello scrivere solo per slogan.