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I giochi fino al tramonto, la sera i racconti attorno al fuoco: ora il borgo sul Lago di Como è deserto

Un borgo dal fascino impareggiabile, immerso tra i verdissimi boschi del Lago di Como che separano Colonno e Pigra, con una storia leggendaria. Dove tra alberi, sentieri e vecchi capanni di cacciatori, nelle estati di un tempo trionfavano vita e gioia ma dove oggi c’è soltanto silenzio.

Siamo a Corniga, piccola frazione di Colonno formata da una ventina di case, una piccola chiesetta e immensi prati. Oggi è totalmente disabitata, se non per qualche intrepido escursionista e, d’estate, per qualche vecchio proprietario in villeggiatura. Le case sono antiche, fatte di sassi e cemento, le vie sono dei lunghi prati con ancora qualche ciottolo.

Si trovano piccole sedie in pietra e qualche abbeveratoio per mucche e cavalli. Ma non sono solo le strade deserte a parlare per il piccolo, anzi minuscolo, paesino. Corniga non è mai stato un paese abitato durante tutto l’anno, era utilizzato soprattutto dai contadini durante l’estate per la produzione agricola.

Il borgo infatti non è raggiungibile in auto a causa della strada stretta e non asfaltata. Raggiungerlo a piedi, parliamo quasi di trekking non di una semplice passeggiata, rimane l’unica soluzione. Corniga è raggiungibile sia dalla Valle Intelvi (da Pigra), che dal lago (da Colonno). Dopo la lunga camminata si riesce ad arrivare non solo alle antiche case ma anche a uno stupendo spiazzo dove potersi godere una sublime vista del lago.

Ma in passato pochi potevamo permettersi di andare al mare e così quei prati e quelle viuzze incastonate tra lago e montagne diventava così il luogo delle vacanze per i ragazzi dopo la scuola, dove poter giocare fino al tramonto. E la sera ci si riuniva tutti attorno al fuoco con i genitori e parenti, a raccontarci storie.

Un giorno speciale per la piccola Corniga era, ed è in parte tutt’oggi, il 26 di luglio, festa di Sant’Anna. Tradizione voleva che, dopo la celebrazione religiosa, gli abitanti festeggiassero fino a tarda notte per le vie del piccolo borgo. C’era anche una piccola osterie che in quel giorno di festa passava tra le case con un asino per portare i generi alimentari, come pane e farina, a chi ne aveva bisogno.

Nonostante tutto le poche decine di proprietari non si arrendono al passare del tempo e non dimenticano le radici: negli scorsi anni è stata ristrutturata la piccola chiesetta, facendo rivivere, per quanto possibile, la memoria degli anni ormai perduti. Oggi Corniga non ha più la vivacità di un tempo: al giorno d’oggi le possibilità di divertimento e svago per i giovani sono cresciute a dismisura, così le occasioni per iaggiare. E anche per queste ragioni Corniga è ormai totalmente disabitata.

Sicuramente, però, il piccolo non perde il suo fascino, rimanendo il luogo ideale per una passeggiata grazie alla sua tranquillità e bellezza paesaggistica impareggiabili.

Ciò che colpisce di questo piccolo borgo è la sua unicità, una piccola fetta di territorio che, nonostante gli anni passino, resta immutata in mezzo alla natura, fermando, senza poche difficoltà, il tempo e ricordando un’Italia contadina che ormai non c’è più.

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