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I numeri enormi di Como, il caso Varenna. Overtourism, ricetta shock a Barcellona: “Case vacanza vietate”

Che nessuno stia paragonando Barcellona a Como città – ma nemmeno al Lago di Como nel complesso – è evidente, ma meglio sottolinearlo subito. Se il paragone con Venezia fa capolino con sempre maggiore frequenza, quello con la capitale catalana da 1,6 milioni di abitanti affacciati sul mare capace di registrare oltre 14 milioni di visitatori all’anno, è improponibile se non altro per i numeri assoluti. Se invece si guarda tutto in relazione alle proprie dimensioni, la questione dell’overtourism è ormai pane quotidiano anche per il Lario. Per dire, giusto pochi giorni fa persino il comandante della Polizia locale di Como, Vincenzo Aiello, nel discorso pronunciato alla Festa della Polizia locale ha ricordato questi numeri enormi:

Como è una realtà urbana capoluogo di provincia, confine di Stato, con sette scali ferroviari, tre svincoli autostradali, un’ampia parte lacuale, una popolazione residente di circa 84000 unità che nel solo 2023, secondo dati provvisori dell’Istituto Regionale di Statistica, ha visto 312.000 arrivi alberghieri (50.000 italiani, 262.000 stranieri), 196.000 arrivi extra-alberghieri (19.000 italiani, 177.000 stranieri), 612.000 presenze alberghiere (88.000 italiani, 524.000 stranieri), 479.000 presenza extra-alberghiere (48.000 italiani, 431.000 stranieri). Ai numeri anzidetti dobbiamo aggiungere quelli più sfuggenti legati ai city users, ai gitanti ed a coloro i quali semplicemente attraversano la città per recarsi nei tanti meravigliosi luoghi della provincia ed al momento non misurabili

Ma cosa c’entra tutto questo con Barcellona? Direttamente nulla, ma a titolo di spunti di riflessione già di più anche pensando – restando sul Lario – alla denuncia di Varenna ridotta a sorta di “borgo fantasma” in inverno a causa dell’enorme crescita delle case vacanza. E quindi chissà che prima o poi anche sul Lago di Como qualcuno non prenda in considerazione la notizia che viene oggi dalla Catalogna, dove Barcellona, per contrastare un’invasione turistica ormai devastante, ha deciso di vietare le case vacanza. La città, una delle principali destinazioni turistiche spagnole, ha infatti annunciato che impedirà l’affitto di appartamenti ai turisti entro il 2028, una mossa inaspettatamente drastica nel tentativo di frenare l’impennata dei costi immobiliari e rendere la città vivibile per i residenti.

Il sindaco Jaume Collboni ha annunciato che entro novembre 2028, Barcellona abolirà le licenze dei 10.101 appartamenti attualmente approvati come affitti a breve termine. “Stiamo affrontando quello che crediamo sia il problema più grande di Barcellona”, ha detto Collboni secondo quanto riportato dal Guardian. Ciò significa che “a partire dal 2029”, se non ci saranno battute d’arresto, “gli appartamenti turistici come li concepiamo oggi scompariranno dalla città di Barcellona”.

Il boom degli affitti a breve termine ha fatto sì che alcuni residenti non possa permettersi un appartamento il cui costo è aumentato del 68% negli ultimi 10 anni. Il boom del mercato immobiliare ha portato a un incremento del prezzo di acquisto del 38%. L’accesso all’alloggio è diventato un fattore di disuguaglianza, in particolare per i giovani, ha denunciato il sindaco. I governi nazionali apprezzano i vantaggi economici del turismo – la Spagna è tra i primi tre paesi più visitati al mondo – ma con i residenti locali espulsi da alcuni quartieri, la gentrificazione e la preferenza dei proprietari per lucrosi affitti turistici sono sempre più un tema caldo in tutta Europa.

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27 Commenti

  1. Il tema è spinoso. Trovo che il problema non risieda tanto in chi, avendo una seconda casa sfitta in centro o nei dintorni, punti all’affitto breve a scapito degli affitti a lungo termine. Questa è una dinamica molto difficile da scalfire perché troppo più conveniente su Como affittare a breve termine, sotto diversi punti di vista sia economici che pratici (generalizzando, sono molti più soldi, sicuri e facili). Il problema risiede piuttosto nella gestione di questi immobili quando vengono affidati alle agenzie specializzate in case vacanze: su Como ci sono 3-4 agenzie che si occupano della gestione di case vacanza e queste agenzie di fatto drogano il mercato immobiliare comasco, speculando quanto più possibile sugli appartamenti in loro gestione per massimizzare i guadagni sulle percentuali che loro spettano per il servizio (che va dalla gestione delle prenotazioni, alle pulizie, passando per un’altra miriade di servizi che si palesano più si alza l’asticella del prezzo per notte della casa). Queste agenzie sono anche indirettamente responsabili di condizioni lavorative poco dignitose per tutta quella filiera lavorativa che gira intorno alle pulizie degli appartamenti: alle ultime catene di subappalto si trovano veri e propri schiavi moderni, costretti dal bisogno a lavorare duramente e spesso in nero per pochissimi euro. Se si volesse incominciare a capire e poi a intervenire sul problema-casa a Como bisognerebbe a mio avviso partire da attenti controlli su questi operatori. Ne vedremmo delle belle.

  2. Come al solito i politicanti non solo usano gli immobili come cassa continua per gabelle varie ed assortite, ma no si vuole imporre gli affitti sociali ai privati. Di costruire case popolari o fare edilizia sociale il pubblico non può. Case vacanza iniziamo a veder che parcheggi hai se non hai un parcheggio privato od un garage per unita’ immobiliare non lo fai.Una domanda provocatoria la casa ad un prezzo basso quale altro bene dovrebbe godere d’un simile trattamento? nulla perché acqua pane energia e carburanti sono liberi?

  3. Chi scrive non frequenta Como in settimana rispetto all’anno passato in centro si vede la metà di turisti, turisti nord Europa pochi ( sarà per le recensioni degli scorsi anni?)
    Sicuro delle regole chiare sulla qualità degli alloggi andrebbe fatta per evitare vacanze da incubo che si ripercuote in un danno d’immagine per la città già penalizzata per gli infiniti cantieri . (Un tunnel in cui non si vede la luce )

  4. A Barcellona, anche eliminando tutte le 10.000 case vacanza su una popolazione di 1.600.000 persone, non cambierà nulla dal punto di vista abitativo. L’unico effetto è che farà crescere i prezzi delle stanze d’albergo.

  5. Voglio vedervi quando pagherete il triplo per andare in vacanza o viaggio di lavoro a Barcellona. Per fortuna testano prima loro.

  6. Con la globalizzazione siamo diventati tutti cittadini del mondo, ovvero non siamo più unici fruitori del nostro cortile di casa. Orde di turisti invadono ormai tutti i giorni dell’anno le nostre città, sovvertendo quelli che erano i cicli quotidiani della nostra vita cittadina. Decine di attività come ristoranti, bar e altre attività legate al business del turismo hanno soppiantato una serie di negozi tradizionali del vecchio tessuto cittadino. Solo una decina d’anni fa non era così. Insomma, questa è nel bene e nel male una delle tante complessità della vita a cui dobbiamo tutti adattarci, sempre vaga speranza che non si raggiunga poi il punto di rottura. Speriamo in bene

  7. Come sempre arriviamo dopo…. il turismo scellerato è figlio di scelte legate solamente al dio denaro, di personaggi senza scrupoli e privi di amore verso il nostro territorio…tutto condito con il rincoglionimento generale della gente per colpa dei social, povero lago e povera Italia….

  8. Vietate le case vacanze e’ solo un modo per favorire gli hotel, c’è chi ha investito e non si può ammazzare, il turismo muove miliardi anche alle casse dello Stato( pensiamo solo a tasse. IVA e contributo di soggiorno) con tutti questi introiti sai quanti incentivi per comprare casa puoi dare e quante case popolari puoi costruire, se ci fermiamo siamo perduti, chi critica l’arrivo dei turisti ha la memoria corta vogliamo tornare ai tempi del Covid quando era tutto chiuso? Barcellona non credo che realizzerà questa follia o almeno lo spero per loro non si può pagare una stanza 400 euro a notte solo perché non c’è concorrenza!!!

    1. Quando uno vuole fare impresa deve mettere in conto anche i rischi, non è che se uno decide di diventare gestore di un b&b le rogne sono solo degli altri, e se poi va male o ci si mette un freno “ci addà pensà lo stato”.

  9. Impedire nuove concessioni: ci sta, benissimo.
    Diminuire quelle già concesse: uhmm… ok, ma con discernimento.
    Chi ha appena investito in un appartamento a Como, per di più ristrutturandolo a nuovo (questo mercato si regge sull’immagine e sul rating) non può essere ammazzato… così, come ci gira.

    Si può frenare in tanti modi sull’esistente, in base all’origine, all’uso e alle condizioni dell’immobile, alla sua storia, eccetera.

    Si possono anche fare controlli fiscali severi, applicare tari adeguate, scrivere norme affinché si pubblicizzino adeguatamente le reali possibilità di parcheggio e di transito.

    A latere, lo stesso per le concessioni di suolo pubblico. Stiamo diventando un bar a cielo aperto, le piazze hanno un loro senso, gli spazi, i volumi, le prospettive anche, il flusso pedonale pure…

    Per non parlare di eventuali devastazioni tipo quella ipotizzata dopo Torno.

    Insomma, ci si può dare una regolata senza calare nessuna scure a casaccio.

  10. Nonostante sia un operatore turistico approvo incondizionatamente l’iniziativa del sindaco di Barcellona. L’overtourism sta distruggendo il vero turismo, ormai e’ solo una forsennata transumanza.

  11. Ridicolo sperare di fermare lo tzunami turistico…. perché se si chiudono le case vacanze…. ci sarà la ULTRA INVASIONE DEL MORDI E FUGGI…. CAMPER, TENDE, AFFITTI A 10-20 KM…. È L’ERA DELLA TRANSUMANZA UMANA

    1. Anni luce in tutto: stanno per azzerare l’IVA sull’olio visto gli aumenti eccessivi e, da anni, ormai, danno abbonamenti ai trasporti urbani scontati a seconda dell’entità della pensione, per chi prende 1000 euro sono gratuiti!!!
      Non si paga ticket su visite ed esami e un piccolo contributo solo sui farmaci.
      Servono commenti?

      1. L’Italia da paese all’avanguardia nella protezione dei diritti della gente comune e dei meno abbienti e delle condizioni di vita in generale della comunità è diventata nemica di chi è caduto nel bisogno, dei giovani, dei chi non è produttivo, alias disabili, anziani malati ecc. È una tristezza infinita confrontando la sensibilità sociale e l’operato conseguente per migliorare le condizioni di vita del popolo fino agli anni 80. Poi arrivò l’iprliberismo, Berlusconi e altri è l’attenzione alla giustizia sociale sono svanite sostituta dai piagnistei di ricchi,imprenditori e speculatori. Poveretti bisogna aiutarli a guadagnare di più e allora si spremono chi paga le tasse, si riducono i fondi sociali riducendo i servizi.. Ho 70 ai da giovane c’era una atmosfera diffusa di una speranza in un mondo migliore. Ora dico ai giovani imparate le lingue e andate altrove in Europa. (Ma evitate gli USA là vi succhisno il sangue a meno che non siate milionari di famiglia). Ero orgoglioso dell’Italia ora a 70 anni disprezzo il popolo italiano e la sua classe politica.. Mussoli i costrinse mio padre a perdere la sua giovinezza migliore, a combattere, a essere deportato e e un’alta carica dello stato onora in casa il duce Co statuette che saluta a braccio teso? . Per carità, giovani fuggite luoghi più giusti e democratici nello spirito

        1. Dato che hai 70 anni hai contribuito “alla grande” a far crescere il nostro debito pubblico a oltre i 2.900 miliardi. Auguri!

        2. I problemi dell’Italia sono tre, variamente sovrapposti e intrecciati: evasione fiscale, lavoro nero, malavita organizzata. Finché i governi non fanno nulla in queste direzioni, continueremo a peggiorare.

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