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I segni sulla pelle: mascherine sul viso per ore, dai Lions creme lenitive ai reparti Covid di 6 ospedali

La solidarietà è fatta anche (soprattutto) di piccoli gesti che possono davvero fare la differenza nella vita quotidiana di qualcuno. E tra i tanti che in questo periodo difficile si sono dati da fare per dare una risposta concreta ai bisogni degli altri, ci sono senz’altro i Lions, storico club di servizio molto attivo anche sul nostro territorio.

“In questi giorni siamo intervenuti per rispondere ad alcune richieste arrivate da diverse realtà del territorio – racconta Andrea Corti, consigliere del Lions Club Como Lariano – la prima iniziativa è stata a favore degli operatori sanitari dei reparti Covid cittadini che avevano bisogno di creme idratanti per lenire la pelle messa a dura prova dalle mascherine e dalle protezioni che sono costretti a indossare tutto il giorno”.

“Ho visto fotografie inimmaginabili – prosegue Corti – era necessario dare una mano. Così, grazie alla collaborazione di due aziende del territorio, Avon e IT Cosmetics, siamo riusciti a donare circa 200 pezzi a ciascun ospedale tra Sant’Anna, Valduce, Villa Aprica, Fatebenefratelli di Erba e ospedali di Cantù e Gravedona”.

A questo gesto, capace di rendere meno pesante il lavoro quotidiano di chi lavora in ospedale, se ne è aggiunto un altro in aiuto di chi è in prima linea per aiutare chi non ha una casa e un pasto caldo: “Con le nuove regole sanitarie, la Casa Vincenziana di via Tatti, chiusa la mensa vera e propria, si trovava in difficoltà nel confezionamento di pasti da asporto – racconta – così ci siamo attivati per fornire quasi un migliaio di vaschette per permettere di continuare a distribuire il pranzo. E in quell’occasione abbiamo anche saputo che alcune delle ragazze ospitate nella Casa non avevano i pc per poter seguire le lezioni scolastiche online e siamo riusciti a procurarci 12 computer che, a breve, metteremo a loro disposizione”.

Piccole ma importantissime gocce a cui si aggiungeranno, a breve, altri due interventi capaci di far tornare il sorriso a chi, in questo periodo, è solo o in difficoltà: “Stiamo lavorando per donare a una Rsa della Val d’Intelvi una postazione Skype per permettere alle persone anziane ricoverate di vedere i propri familiari che, per ragioni di sicurezza, da tanto tempo non riescono ad andarle a trovare – conclude Corti – e poi abbiamo nel cassetto dei sogni un’altra iniziativa che però è presto per raccontare, ci stiamo ancora lavorando”.

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