Sospiro di sollievo per i lavoratori, i residenti e le attività commerciali di Cesano Boscone e dei comuni limitrofi: il centro commerciale Porte di Milano resterà aperto. Dopo settimane di incertezza e la recente chiusura del supermercato comasco Bennet, che aveva lasciato senza impiego circa 40 dipendenti e sollevato seri dubbi sul futuro della struttura, è arrivata la tanto attesa conferma.
A dare la buona notizia è il parlamentare Fabio Raimondo, ex capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale, che ha seguito da vicino l’evolversi della situazione. “Oggi mi giungono notizie positive circa la sottoscrizione dell’accordo tra Nuova Cesano e Ceetrus – ha scritto Raimondo in un post su Facebook –: il centro commerciale resterà aperto”.
Un accordo per il rilancio: salvate decine di posti di lavoro
L’intesa raggiunta tra i due soggetti proprietari e gestori della galleria commerciale, Nuova Cesano e Ceetrus, getta le basi per un nuovo rilancio del polo di Porte di Milano. Il rischio, concreto, era che la chiusura del Bennet innescasse una rapida desertificazione dell’intera struttura, mettendo a repentaglio ulteriori posti di lavoro e creando un vuoto economico e sociale per l’intera comunità di Cesano Boscone.
“Tenere aperta la galleria commerciale – ha sottolineato Raimondo – significa salvaguardare i posti di lavoro attualmente presenti e creare le condizioni per individuare una soluzione rapida per la sostituzione del supermercato. È un risultato importante, frutto dell’impegno delle parti coinvolte e dell’attenzione delle istituzioni a tutti i livelli”. Questo accordo permette di tutelare decine di occupati non direttamente legati al supermercato chiuso.
Sul tema è stata poi diffusa la conferma ufficiale anche della proprietà:
Le società Impresa di Costruzioni Nuova Cesano S.p.A., proprietaria del Centro commerciale “Porte di Milano” di Cesano Boscone, e Ceetrus Italy S.p.A., co-conduttore del Centro commerciale, sono liete di comunicare di aver raggiunto, dopo settimane di costruttivo confronto, un accordo che garantisce la prosecuzione delle attività della struttura, senza un solo giorno di chiusura, come auspicato nei mesi scorsi dagli operatori attivi presso il Centro, dai lavoratori coinvolti e dalla comunità locale.
Si vuole dare atto alle istituzioni, al Comune di Cesano Boscone, alla Regione Lombardia, a parlamentari del territorio, così come alle forze sociali, di aver svolto un ruolo attivo e propositivo nella ricerca di una soluzione che rispondesse alla priorità di fondare sul lavoro ogni soluzione tra le parti.
La spa Impresa di Costruzioni Nuova Cesano, partendo dall’intesa raggiunta con Ceetrus S.p.A., è determinata a individuare ogni soluzione e percorrere con determinazione ogni azione che permetta a “Porte di Milano” di continuare a rappresentare un importante punto di aggregazione e di vita sociale per il territorio.
Il nodo occupazionale dei dipendenti Bennet: appello per la ricollocazione
Nonostante l’esito positivo per il futuro del centro commerciale, resta aperto il delicato problema dei lavoratori Bennet che, circa 50 diretti e altri 100 nell’indotto, hanno perso il posto con la chiusura del supermercato. La speranza è che il nuovo corso del centro Porte di Milano e l’arrivo di un altro operatore della grande distribuzione possano favorire una ricollocazione, anche parziale, del personale Bennet.
La vicenda del centro di Cesano Boscone dunque per ora resiste nonostante le gravi difficoltà dell’intero settore, messo a dura prova dalla crisi del retail e dall’avanzata dell’e-commerce. Il centro commerciale Porte di Milano, come molte altre strutture simili e nonostante i problemi più volte rimarcati, non è più soltanto un luogo di acquisti, ma anche una sorta di presidio sociale e urbano per il territorio. Scongiurarne la chiusura, almeno per il momento, significa dare un segnale di tenuta per l’economia locale e magari, in prospettiva, lanciare uno stimolo per trovare soluzioni innovative.
I lavoratori Bennet hanno denunciato condizioni difficili, con trasferimenti imposti verso sedi distanti e non sostenibili, lamentando la mancanza di un dialogo trasparente con l’azienda. In una lettera aperta a sindacati, proprietà e istituzioni, hanno chiesto “un tavolo di confronto reale” e “soluzioni di ricollocamento sostenibili”, ribadendo che “il lavoro non è una merce da spostare a piacimento”. “Dietro ogni divisa ci sono persone, famiglie, storie”, hanno aggiunto, chiedendo di essere ascoltati.
Futuro e nuove sfide per Porte di Milano
Raimondo conclude con un auspicio per il futuro: “È un esempio concreto di collaborazione a tutela del lavoro e del territorio. Ora è fondamentale lavorare per rafforzare l’offerta del centro, restituendogli attrattività e funzioni anche in chiave sociale”.
Con la galleria commerciale che rimarrà operativa, la sfida ora si sposta sull’individuazione di un nuovo operatore per il supermercato e, cruciale, sulla ricollocazione dei dipendenti Bennet. Decine di famiglie restano in attesa di risposte concrete. Il futuro dei lavoratori e della comunità di Cesano Boscone dipenderà ora dalla capacità di trasformare questa riapertura in un vero rilancio.