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Il cardinale Krajewski: “Un rosario dal Papa anche per quell’uomo sfortunato che è in carcere”

E’ stato il Cardinale Konrad Krajewski, elemosiniere del Papa, oggi, a presiedere la messa in suffragio di don Roberto Malgesini celebrata nel Duomo di Como e seguita anche nelle piazza grazie ai maxischermi.

VIDEO Il centro di Como come una grande chiesa a cielo aperto: l’addio a don Roberto

Al termine della messa, il cardinale ha preso la parola e ha sottolineato che “Papa Francesco è con noi e si unisce al dolore dei familiari di don Roberto, si unisce ai fedeli della sua parrocchia, ai fratelli bisognosi, che ha servito fino all’ultima mattina, e a tutta la Comunità comasca”.

“Don Roberto è morto, quindi vive – ha aggiunto – L’amore, infatti, non muore mai, neppure con la morte. La pagina del Vangelo che noi spesso leggiamo e che don Roberto ci ricorda proprio oggi, quella pagina che non si può strappare mai dal Vangelo ci ricorda che “non c’è amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). I poveri erano gli amici di don Roberto. Non si può essere cristiani fino in fondo se questa pagina non è fatta nostra”.

Il Cardinale ha poi rivelato di aver “portato da parte del Santo Padre i rosari per tutti i volontari e per i bisognosi di don Roberto. E anche per quell’uomo sfortunato che sta in carcere e chiedo alle autorità di portarglielo, perché io non posso andarci. Invece ho una corona di rosario particolare, in perla, per i genitori di don Roberto, che non potevano venire. Dopo la celebrazione andrò al loro paese a portarle ai genitori e a baciare le loro mani a nome del Santo Padre”.

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