Non si fermano le segnalazioni alla redazione in queste ore. Parliamo dei racconti relativi ai disservizi legati ai pochi taxi in servizio a Como (tema che abbiamo ampiamente affrontato da luglio scorso). Solo ieri abbiamo pubblicato la lettera di Anna Scarrone. Questa: Blevio, la rivolta dei B&B contro i taxi: “Volontari uniti per portare i turisti. Basta allo strapotere della lobby”. E poco dopo un nuovo racconto: “It was really disappointing…”. Volevano cenare al Gatto Nero, il taxi non è mai arrivato: la lettera dei turisti.
Così in queste ore sono arrivati diversi contributi (per i vostri:mail redazionecomozero@gmail.com o via facebook). Ne abbiamo selezionati altri due. Il primo è di Alessandra Lucini che gestisce la notissima casa vacanze di via Rovelli “The Como secret garden”. Un intervento che invia perché, sottolinea, “credo occorra essere costruttivi”.
Eccolo:
Buongiorno, gestisco una casa vacanze in centro storico e vorrei aggiungere anche la mia segnalazione riguardo il disservizio del “servizio pubblico” dei taxi a Como. Più volte mi sono ritrovata ad accompagnare i miei clienti alla Stazione di San Giovanni, soprattutto la mattina presto, catapultandomi letteralmente dal letto, dopo che ho inutilmente provato ad ottenere un taxi. Per cercare di ovviare alla cosa ho provato a chiedere di prenotare la sera prima, anche perché mi servivano due auto piuttosto grandi per le 6,45. Mi sono sentita rispondere che “non si accettano prenotazioni perché poi magari i clienti non si presentano”. La mattina le due auto sono arrivate ma per avere la sicurezza ho chiamato 50 minuti prima, avvisando i clienti che eventualmente dovevano andare a piedi( quel giorno non potevo io con l’auto). Questa è l’immagine che la Como turistica offre. Per chi studia turismo siamo già oltre l’overtourism. Cito da Weaver, studioso di sostenibilità del turismo: “Destinazioni turistiche insostenibili ( alta intensità turistica, bassa regolamentazione) corrispondenti a quelle località nelle quali lo sviluppo turistico si basa per lo più sul perseguimento di interessi economici con una scarsa attenzione a tutto ciò che a livello di regolamentazione potrebbe farsi per contenere e regolare tutte le esternalità negative che il modello del turismo di massa potrebbe generare in termini ambientali e sociali”. Forse ce lo dimentichiamo ma Insubria ha una facoltà di scienze del turismo in città. Forse sarebbe utile cercare di capire tutte le problematiche attraverso un tavolo in cui tutti gli stakeholder vengano invitati a programmare meglio e con tutti gli strumenti che questa scienza offre, affinché questo turismo diventasse, per tutti, più sostenibile
Alessandra Lucini
Il secondo contributo è di Alessia Bruttomesso e arriva da Blevio, proprio il paese da cui per prima ci ha scritto Anna Scarrone:
Vi contatto in merito al vostro articolo del 3 ottobre per farvi avere la testimonianza di un nostro ospite/amico che ha soggiornato a Blevio a giugno 2022. Io e mio marito possediamo un piccolo appartamento in zona che affittiamo da alcuni anni e mai come quest’anno abbiamo sentito molti ospiti lamentarsi dei servizi di trasporto della città. Tralasciando l’enorme problema degli autobus che spesso e volentieri non si fermano alle fermate perché strapieni di passeggeri, anche i taxisti hanno contribuito quest’ anno a creare non pochi problemi a chi si voleva spostare da e per Blevio. Uno dei tanti episodi riportati è appunto quello accaduto ad una nostra coppia di amici che ha soggiornato a Blevio dal 10 al 12 giugno. Il giorno della partenza (12 giugno) purtroppo noi avevamo altri impegni e non siamo riusciti ad accompagnarli in stazione per cui abbiamo consigliato loro di chiamare un taxi con largo anticipo rispetto alla partenza del treno. Premetto che dovevano prendere un volo da Malpensa che li avrebbe riportati a casa a Londra dopo una settimana di vacanza. Hanno iniziato a chiamare alle 08.00 del mattino ma, o non ricevevano risposta oppure gli veniva semplicemente detto che non c’erano taxi disponibili in zona. Dopo aver tentato inutilmente per circa tre ore, hanno deciso di incamminarsi con bagaglio appresso verso Torno con la speranza di trovare un taxi nelle vicinanze di qualche hotel, ma niente. Quando ormai pensavano che avrebbero perso il volo, sono riusciti a bloccare un taxi di passaggio che li ha portati in stazione. Stranamente, avevano parlato pochi minuti prima con l’operatore del servizio taxi che, ancora una volta aveva confermato la non disponibilità di mezzi in zona. Io penso che, più che organizzare trasporti gratuiti da parte dei b&b, sarebbe bello vedere dei bus navetta per turisti che alloggiano a Blevio/Torno come accade per esempio in molti paesi dell’Alto Adige.
5 Commenti
Uber subito
Comune di Como
REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO DI PERSONE MEDIANTE SERVIZIO DI TAXI
(Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 21 del 29 marzo 1999)
Forse è giunto il momento di rivedere il regolamento ormai obsoleto
Nulla di cui stupirsi purtroppo…. I taxisti hanno paralizzato Roma per giorni con uno sciopero (che tra l’altro è ben strano poiché le licenze sono intestate a società).
TUTTA la penisola in ogni settore è sotto controllo e scacco di poche CORPORAZIONI…. UN ESEMPIO….. IL PORTO DI GENOVA LA NOTTE NON LAVORA… UNICO IN EUROPA… IN VIRTÙ DI UNA TRADIZIONE CORPORATIVA VECCHIA DI CENTINAIA DI ANNI.
Como dovrebbe sviluppare una cooperativa di taxi. e dimostrare la leadership nel trasporto taxi innovativo. Tutti i taxi potrebbero essere auto elettriche ecocompatibili. Il servizio di qualità potrebbe essere un modello per altre città. Potrebbe essere un punto culminante turistico non un abbraccio.
urge convincerli a cambiare metodo di lavoro con sistemi un po’ energici….