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Il cuore più autentico del Lago di Como, la casa della zia Ernesta riapre le porte: un viaggio nella vita contadina di un tempo

Un tuffo nella memoria, tra pietra, lana e profumo di stalla. È ciò che offre l’Ecomuseo del Sasso di Moltrasio con la riapertura della dimora di Ernesta Donegana, alpigiana moltrasina vissuta nel Novecento e custode inconsapevole di una cultura e di uno stile di vita oggi quasi scomparsi.

Situata nella frazione di Tosnacco, a ridosso delle mulattiere che conducono verso le montagne e gli alpeggi, la casa della zia Ernesta si presenta oggi come un raro esempio di conservazione dell’identità contadina che si riflette in ogni stanza, arredo e oggetto presente. Domenica 29 sarà possibile visitarla gratuitamente, con due visite guidate previste alle ore 9:30 e alle 11. La prenotazione è obbligatoria, basta andare sul sito bit.ly/4jxLhrR.

Entrare nella casa di Ernesta, abitata fino al 2012, è come varcare la soglia del secolo scorso. Ogni stanza, ogni oggetto racconta una vita semplice ma intensa. Si scoprono la piccola stalla usata come rifugio per gli animali quando si scendeva da monte in paese, i pavimenti in grandi lastre di pietra moltrasina, i vestiti in lana grezza, gli utensili da cucina, la camera da letto con la “tela di casa” a copertura del materasso. Si vive un’ora con Ernesta, si osserva uno spaccato della quotidianità della vita d’alpeggio di un tempo e ci si immerge in un’epoca ormai lontana.

Una casa della seconda metà dell’800 dove ancora sono conservati gli ambienti e gli arredi così come lasciati da Ernesta. Tra queste mura sono custoditi oggetti e memorie di una vita contadina che oggi possiamo solo immaginare. Una vita modesta e faticosa in cui la cura era il fulcro dell’attività quotidiana. Cura del bestiame, cura dei pascoli e dei terreni, cura dei prodotti derivati. Cura e profonda conoscenza del “fatto in casa”. Si aprono quindi le porte su un’epoca passata che si anima tramite suggestioni e aneddoti.

Un piccolo viaggio nel tempo durante il quale, attraverso la figura di Ernesta, si scoprono o riscoprono usanze, curiosità, tradizioni, mestieri. Perché Ernesta è nei saperi che ha tramandato, nel ricordo di chi l’ha conosciuta e, da ora in poi, anche nell’esperienza di tutti coloro che saranno accolti nella sua casa.

 

Ecomuseo del Sasso di Moltrasio

L’iniziativa è promossa dall’Ecomuseo del Sasso di Moltrasio, nato alla fine del 2023 con l’obiettivo di valorizzare i beni materiali e immateriali che definiscono l’identità del territorio. Un Ecomuseo è uno strumento per la preservazione, la trasmissione e la valorizzazione di beni tangibili e intangibili, materiali e immateriali, che costituiscono il Dna identitario di un territorio. Questo patrimonio è identificato dalla stessa comunità e le attività dell’ecomuseo vengono svolte attraverso azioni di coinvolgimento della popolazione e delle istituzioni, attività di ricerca e comunicazione, organizzazione di iniziative: riscoprendo e studiando il passato, per vivere e valorizzare il presente e il futuro.

Il nome stesso dell’ecomuseo richiama il sasso di Moltrasio, calcare selcifero presente sulle sponde del Lago di Como e nella zona insubrica, un tempo era estratto e largamente utilizzato per la costruzione in ambito privato e pubblico, con rilevanza storica e artistica, di cui sono esempio le chiese in stile romanico presenti in zona.

Fondato dal Comune di Moltrasio insieme all’Associazione Pro Moltrasio, Cooperativa Moltrasina, Canottieri Moltrasio Asd e Parrocchia di San Martino, l’Ecomuseo si propone come spazio vivo di ricerca, memoria e condivisione. Zia Ernesta ne è oggi il simbolo più umano: attraverso i suoi oggetti e i racconti di chi l’ha conosciuta, si tramandano saperi, mestieri e tradizioni che rischierebbero di andare perduti.

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