Si narra di un appalto comunale aggiudicato all’inizio dello scorso mese di settembre con cui il Comune di Como potrà sistemare finalmente fontane, fontanelle e fontane monumentali in giro per la città (qui i dettagli).
Bene, aspettiamo tutti di vedere i primi frutti, due mesi dopo, certi che le sfere e i cerchi nella loro armonia-capolavoro firmati Cesare Cattaneo e Mario Radice siano tra le priorità assolute nel calendario degli interventi.
Perché oggi le condizioni in cui – da un tempo ormai quasi insopportabile (qui un articolo di aprile) – versa la fontana sono più astratte della fontana stessa. I piccioni che nel cielo giallognolo di novembre sono mollemente assisi a strati, danno già di loro un’immagine surreale.
Lo sfacelo in cui versa il verde attorno alle vasche circolari ridotte a stagni sporchi e putridi, completa una sensazione piuttosto umiliante.
Ma il vero tocco-meraviglia è un altro ancora, puro frutto di stagione.
In principio fu uno bianco: solitario, candido, piuttosto tozzo e svettante a fatica dai fili d’erba residui, comunque capaci di sfiorare i 10 centimetri.
Ma è pochi passi più in là, nell’aiuola divenuta aia incolta, che inizia il trip vero.
Colonie di funghi. Piccoli, grandi, medi, in fila ordinata o in ordine sparso. Un trionfo micotico allegro e variopinto, tra mazze chiare, tamburi a ombrello, cappelle spioventi.
E’ nato il fungo razionalista, insomma, allegro di suo ma, chissà, forse anche un pochino allucinogeno se impiantato così generosamente attorno a uno dei capolavori indiscussi del razionalismo comasco.
D’altronde, la Natura non conosce barriere artistiche.
Come l’uomo, in questa città. Quello, ad esempio – sapida segnalazione di un lettore, che ben si aggancia – che ha piazzato una meravigliosa cabina alta, grigia e funebre, con orpello di specchio stradale, proprio sulla facciata dell’asilo Sant’Elia di un tale Giuseppe Terragni (sì lo stesso che ha dato vita e forma alla Casa del Fascio, detta “ex” per l’ordine degli architetti).
E quindi, in questo quadro venuto male, poteva mancare un bel tubo da cantiere abbandonato sul muretto di recinzione laternale di quest’altro tesoro indiscusso razionalista pensato per i bimbi? No, ovviamente. E infatti c’è.
Un commento
Mi ricordo i duemila piccioni tassidermizzati di Maurizio Cattelan , titolo: Turisti.