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“Il governo cancelli la Tassa sulla salute, migliaia di famiglie comasche penalizzate”

Azione ha presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti sulla tassa sulla salute (qui tutti gli approfondimenti), introdotta dal Governo italiano a carico dei lavoratori frontalieri assunti prima del 17 luglio 2023. Secondo la norma, questi lavoratori sarebbero tenuti a versare una percentuale del loro reddito netto annuo al Servizio Sanitario Nazionale.

“Siamo molto preoccupati per questa misura – evidenzia Carlo Bordoni, responsabile organizzazione di Azione Como – e per l’incertezza normativa che la circonda. Migliaia di famiglie comasche vivono grazie al lavoro frontaliero, ma si trovano da tempo a convivere con il timore dell’entrata in vigore di una tassa che, fortunatamente, non è mai stata effettivamente applicata. È ora di fare chiarezza: i frontalieri non sono cittadini di serie B, e già contribuiscono al fisco italiano attraverso i ristorni”.

“Chi vive nel Comasco – sottolinea segretario provinciale di Azione Como, Lorenzo Pedretti – spesso lavora in Svizzera perché il mercato del lavoro elvetico è più competitivo. Invece di penalizzare queste famiglie, è il momento di rendere il nostro territorio più attrattivo, offrendo reali opportunità a chi oggi è costretto a cercarle altrove”.

“Ho depositato questa interrogazione – Chiude il segretario regionale e vicecapogruppo di Azione alla Camera, Fabrizio Benzoni – per chiedere al Governo l’abrogazione della tassa e il reinvestimento dei ristorni nel rafforzamento del sistema sanitario delle zone di frontiera, come il territorio comasco. Un uso equo e mirato di quelle risorse è l’unica via giusta per valorizzare chi vive e lavora in queste aree”.

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