Lomazzo, 22.30. Viaggiando sulla provinciale che porta a Cermenate è impossibile non notare le ragazze che con tacchi vertiginosi e miniabiti attendono qualche cliente. Sempre le stesse, presenti con il caldo estivo e il freddo dell’inverno. Mancano solo durante le vacanze di Natale, la domanda nel settore cala inevitabilmente.
Turate, 16.30. Sulla defilata via Como, in mezzo ai boschi, le prostitute sono presenti solo di giorno. La zona isolata consente loro di parcheggiare l’auto a bordo strada e attendere con la portiera aperta i clienti interessati ai loro servigi.
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Appiano Gentile, 21.30. Sulla provinciale che porta a Oltrona San Mamette qualche ragazza aspetta i clienti riparata sotto la pensilina della fermata del bus; qualcun’altra si apposta alla stazione di servizio cercando di agganciare qualche chi passa.
In provincia è davvero fin troppo semplice trovare prostitute sulle grandi direttrici che collegano il territorio. Meno comune è scovarle in città. Questo non significa non siano presenti. E’ sufficiente fare qualche ricerca sul web per scoprire che gli annunci sessuali per incontri a pagamento si moltiplicano da Como: solo nei tre siti più noti se ne contano quasi 150. In città però non possono permettersi di stare ai bordi delle strade, così per incontrarle bisogna prendere un appuntamento e recarsi nei loro appartamenti sparsi nel capoluogo comasco.
Il fenomeno esiste, per capirlo basta guardarsi attorno. Fermarlo non è altrettanto semplice.
Andando a ritroso nel tempo è difficile imbattersi in importanti operazioni delle forze dell’ordine, malgrado la presenza sul territorio di pattuglie di Polizia e Carabinieri sia capillare. E allora perché? La risposta sta nel nostro ordinamento che non configura la prostituzione come un reato. E’ possibile perseguire il favoreggiamento e lo sfruttamento ma una donna che propone rapporti sessuali a pagamento non commette reato. D’altra parte, è davvero più che complesso per le forze dell’ordine riuscire a scovare le reti dello sfruttamento sul nostro territorio: come convincere una ragazza che si prostituisce, magari sola e lontana dal proprio Paese d’origine, a denunciare chi guadagna sulla sua pelle ma che comunque le permette di sopravvivere?
Talvolta però la verità viene a galla, come lo scorso settembre, quando le indagini della squadra mobile di Milano coordinate dal Tribunale di Como portarono all’arresto di 21 albanesi e di una donna romena, accusati di sfruttamento aggravato della prostituzione nei confronti di oltre 25 ragazze albanesi, bulgare, moldave, polacche, rumene e ungheresi.
Un commento
E’ falso. Durante i periodi delle vacanze natalizie, la domanda di prostituzione cresce e non aumenta, visto che siamo in periodi di vacanze e tredicesime di stipendi. Il tutto a prescindere dai singoli giorni festivi in merito. Altro che schiavitù diffusa sulle vie.