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“Il paesaggio alle spalle della Monna Lisa è sul Lago di Como”. La rivelazione della studiosa sul Guardian

Il paesaggio alle spalle della Monna Lisa sarebbe sul Lago di Como. A dirlo (ma non per prima, come vedremo tra poco), è Ann Pizzorusso, geologa e storica dell’arte rinascimentale che si dice sostanzialmente sicura di aver finalmente stabilità la verità su uno dei misteri enigmatici di sempre. Pizzorusso, che vive e lavora tra l’Italia e New York, ha unito le sue due competenze per suggerire che Leonardo ha dipinto diverse caratteristiche riconoscibili di Lecco, sulle rive del Lago di Como.

In particolare, Pizzorusso ha accostato il ponte disegnato da Leonardo Da Vinci, la catena montuosa e il lago della Gioconda al ponte Azzone Visconti di Lecco del XIV secolo, alle Alpi sud-occidentali che sovrastano la zona e al lago di Garlate, situato a sud del lago di Como, che Leonardo avrebbe visitato 500 anni fa. “Le somiglianze sono innegabili. Sono davvero entusiasta di questo progetto. Sento che si tratta di un colpo di fortuna”, ha dichiarato la studiosa intervistata dal quotidiano inglese The Guardian.

L’ipotesi, in realtà, non è nuova tanto che qualche anno fa, sul Corriere della Sera, fu Riccardo Magnani, autore della pubblicazione “La missione segreta di Leonardo da Vinci da Alessandria d’Egitto a Teglio” in provincia di Sondrio, a sostenere che il paesaggio che si distende alle spalle della Gioconda fosse composto dal ponte Azzone Visconti sul fiume Adda, che poi va a sfociare nel lago di Garlate sfiorando il monte Barro, mentre dall’altra parte compare l’inconfondibile profilo del San Martino, il monte che sovrasta Lecco e il suo lago. In sostanza, il paesaggio più famoso della letteratura italiana, ovvero quello descritto da Alessandro Manzoni nell’incipit dei Promessi Sposi, quella sì una figurazione inequivocabile, molto poco misteriosa.

Tra le ipotesi precedenti si possono citare l’affermazione del 2011 secondo cui un ponte e una strada della Gioconda apparterrebbero a Bobbio, in provincia di Piacenza, e la scoperta del 2023 secondo cui Leonardo avrebbe dipinto il ponte Romito in provincia di Arezzo, come sostiene il ricercatore Silvano Vinceti.

“Ma concentrarsi sul ponte – ha detto Pizzorusso – non era sufficiente. Il ponte ad arco era diffuso in tutta Italia e in Europa e molti erano simili. È impossibile identificare un luogo esatto solo da un ponte. Tutti parlano del ponte e nessuno parla della geologia”. “I geologi non guardano i dipinti e gli storici dell’arte non guardano la geologia – ha aggiunto – Gli storici dell’arte hanno detto che Leonardo ha sempre usato la sua immaginazione, ma si può dare questo quadro a qualsiasi geologo del mondo e diranno quello che sto dicendo su Lecco. Anche un non geologo ora può vedere le somiglianze”. La studiosa notato che le rocce di Lecco sono calcaree e che Leonardo ha raffigurato le sue rocce in un colore grigio-bianco: “Il che è perfetto, perché è il tipo di roccia che c’è in quella zona. A differenza di Lecco, né Bobbio né Arezzo hanno un lago: quindi abbiamo una prova davvero perfetta a Lecco”.

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8 Commenti

  1. Una cosa è certa, Leonardo conosceva benissimo l’Adda e Lecco, ma il lago di Garlate nel ‘400/’500 non esisteva.
    La diga che forma il lago fu costruita nel 1940.
    Lo sfondo molto probabilmente è frutto di fantasia basato su suoi ricordi della zona.

  2. Scusa, ma il resto del monte dove è. Si vede solo un monticelli alle spalle di Monna Lisa. No, non credo proprio che il paesaggio corrisponda a quello dipinto da Leonardo

  3. Sì certo, e il fiume che si vede dietro L’urlo di Munch in realtà è il Cosia e il famoso quadro L’isola dei morti di Blockin ( caro a Hitler), in realtà rappresenta l’isola comacina…

  4. Era facilissimo capirne l’ambientazione: è la rappresentazione grafica della Lucia dei Promessi Sposi… 🙂

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