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Attualità, Politica

Il piano del traffico Minghetti: “Via i parcheggi a raso, incentivo autosili con interscambio, circolare con mezzi elettrici intorno alla città”

Barbara Minghetti svela i primi punti del programma elettorale. Lo ha fatto questa mattina in un incontro con la stampa dove ha anticipato la volontà di rivoluzionare la mobilità cittadina, almeno stando alle intenzioni. Circolare di mezzi elettrici pubblici intorno alla città, cancellazione progressiva dei parcheggi a raso in favore di nuovi autosilo (Ippocastano) e potenziamento di quelli esistenti con l’obiettivo di “liberare la città dalla compressione delle auto  perché i cittadini possano tornare a viverla”. Se diventerà sindaco sperimenterà blocco del traffico alle auto dei non residenti nel fine settimana in casi eccezionali come manifestazioni o eventi e proposito dell’assedio permanente di bus turistici in piazza Roma l’idea è quella di uno spostamento del punto nella zona della Stazione San Giovanni, punto che accoglierebbe anche il capolinea dei bus di piazza Matteotti “che pur rimanendo un centro di interscambio con acqua e ferro manterrebbe solo una fermata per rendere la zona più vivibile”.

A coordinare i lavori sul piano del traffico Minghetti Giuseppe Cosenza, già dirigente all’Urbanistica in Provincia e in Comune, Elisabetta Patelli dei Verdi con la ‘benedizione’ dell’ex assessore all’Urbanistica, giunta Lucini, Lorenzo spallino.  “Ho chiesto coraggio a tutti – ha detto la candidata sindaco del centrosinistra – e che il piano sia realizzabile nel mandato, cioè in cinque anni”.

“Per rendere Como una città un cui davvero si viva bene, è urgente affrontare il problema del traffico e della viabilità. Noi l’abbiamo fatto, avvalendoci dei migliori esperti e siamo pronti a proporre la nostra soluzione concreta”. Barbara Minghetti introduce così l’idea elaborata dal tavolo della Transizione ecologica. “Si tratta di una proposta seria e rivoluzionaria, per rendere la nostra città più vivibile per famiglie, lavoratori, studenti e bambini. Sappiamo che sarà un percorso non semplice, lungo e articolato, ma sappiamo come affrontarlo”.

Elisabetta Patelli ha poi aggiunto: “l’obiettivo generale è liberare il sedime stradale dalle auto in sosta, non solo in centro ma in tutti i quartieri. Il sistema circolare urbano che abbiamo pensato toccherà tutti gli autosili principali un cerchio veloce, con mezzi elettrici, intorno alla città. Per i quartieri, che soffrono sotto il traffico, pensiamo parcheggi di interscambio ferro gomma a Muggiò, Albate, alla Stazione Unica di Camerlata, in via Paolo, a Sagnino e Tavernola. Significa rigenerazione urbana. L’obiettivo è drenare il traffico non residente con risposte diversificate com la tariffazione integrata e agile, i biglietti di viaggio unici, le corsie preferenziali per i bus, car sharing e pooling”.

Si parla dunque di nuovi autosili come per esempio all’Ippocastano. Ma con quali fondi realizzarli? Spiega Giuseppe Cosenza: “E’ evidente che se un utente può parcheggiare solo in certi posti e non più negli stalli a raso non sarò difficile trovare il privato che ha interesse a costruire un autosilo. Il raccordo con la circolare urbana renderà semplice e comodo arrivare in centro, con le strade libere basteranno 15 minuti al bus per fare il giro della città”.

Ecco per punti quanto presentato con il documento diffuso:

Il presente. L’analisi.

La situazione del traffico cittadino, sia in convalle sia nei quartieri, è sempre più critica. In ogni zona di Como, si registrano code quotidiane e il problema tocca dimensioni inaccettabili su alcune direttrici, con particolare pressione in svariati momenti topici nel corso dell’anno.
Le conseguenze di questo caos sulla qualità della vita, soprattutto per la nostra salute, sono gravissime.

Il problema della viabilità dev’essere affrontato con pragmatismo, coraggio e lungimiranza. Occorre cambiare approccio rispetto al passato, ed è per questo che abbiamo chiesto all’amministrazione in carica di ritirare il Piano generale del traffico urbano commissionato nel 2018 (amministrativamente, un’era geologica fa) e in fase di approdo al consiglio comunale. Il Piano della giunta, infatti, propone di puntare sui parcheggi di interscambio seguendo lo stesso schema degli ultimi vent’anni, soluzione che ha dimostrato negli anni di non avere un impatto significativo sul traffico cittadino. I parcheggi di interscambio hanno certamente una loro funzione, ma necessitano di un sistema radiale di penetrazione in città attraverso trasporto pubblico, car-sharing e car-pooling. Inoltre, nulla è previsto relativamente ai picchi di traffico che, in corrispondenza delle festività natalizie e di eventi eccezionali, paralizzano letteralmente l’intera città.
Alla luce di questa impostazione, come detto, abbiamo chiesto il ritiro del Piano da parte della giunta, anche se entro il termine del 23 marzo depositeremo le nostre osservazioni ufficiali e dettagliate al Piano stesso.

Parallelamente si rileva che, nonostante sia un obbligo di legge per i Comuni con oltre 50mila abitanti, il Comune di Como non ha ancora provveduto alla nomina di un Mobility Manager di Area.

Il futuro. La proposta.

Per superare lo schema basato sui parcheggi di interscambio, che manterranno il loro ruolo di prima area di sosta, una volta messi in rete all’interno di un sistema di penetrazione radiale verso la città, sarà necessario dare una valida alternativa a chi comunque si reca in città, realizzando nuovi posteggi cosiddetti di attestamento.
Per fare alcuni esempi: un nuovo autosilo sull’area dell’Ippocastano, il raddoppio della disponibilità in via Sirtori, un parcheggio interrato da realizzare durante i lavori di rigenerazione dell’area Ticosa, un autosilo al Collegio Gallio (realizzato da privati) e un parcheggio lungo via Regina Teodolinda (realizzato da privati) sono tutte soluzioni percorribili nei prossimi anni, con un avvio rapido degli interventi.

A fronte della realizzazione di nuovi parcheggi di attestamento dovrà corrispondere, contestualmente, l’eliminazione di parcheggi a raso dalle strade cittadine e la creazione di viali alberati di ampia dimensione, con il raggiungimento di molteplici obiettivi:

1) la sensibile riduzione del traffico generato da chi ingombra quotidianamente le strade in cerca di un parcheggio,
2) la creazione di nuovi spazi che, rigenerati, ospiteranno percorsi protetti ciclopedonali e viali alberati, in cui la cosiddetta mobilità dolce avrà finalmente una propria collocazione. Grazie a questa rigenerazione, l’intera città trarrà grande beneficio, anche in termini di vivibilità e di qualità della vita generale,
3) la fluidificazione del traffico nelle vie in cui la sosta a raso viene eliminata,
4) la realizzazione di nuove corsie preferenziali a favore del trasporto pubblico.

Infine, la futura Amministrazione Comunale dovrà farsi parte attiva con gli altri enti coinvolti per verificare l’opportunità e la sostenibilità dell’attuazione di un percorso tangenziale esterno alla città, in continuità con il segmento già realizzato, al fine di diminuire in modo sostanziale il traffico di percorrenza nella convalle. Ciò potrebbe facilitare l’implementazione delle soluzioni sopra elencate, per permettere ad una parte del traffico di transito di evitare l’attraversamento di Como, con miglioramento delle condizioni di congestione della città e una riduzione dei tempi di trasporto.

La circolare urbana

In questo nuovo sistema di parcheggi di attestamento è importantissima l’attivazione di una nuova linea circolare urbana, in cui mezzi pubblici a basso impatto inquinante percorreranno il perimetro della convalle, toccando le stazioni ferroviarie, i nuovi parcheggi sopra menzionati e quelli esistenti (Valduce, Centro Lago, Stazione Sn Giovanni, via Castelnuovo), in modo da offrire un trasporto con passaggi ogni 10 minuti. Grazie alla presenza della circolare urbana ad alta frequenza la scelta dell’area di sosta sarà sostanzialmente ininfluente, visto che da ogni parcheggio sarà possibile raggiungere ogni parte della città attraverso percorsi di collegamento al centro in mobilità dolce.

La politica generale della sosta

In generale, la politica della sosta andrà gradualmente a contenere la penetrazione dei mezzi privati verso il centro città (con esclusione, ovviamente, dei residenti, che avranno libertà assoluta di accesso).
Il cittadino avrà a disposizione un flusso continuo e capillare di mezzi pubblici che, grazie al potenziamento delle corsie preferenziali, diventeranno sempre più competitivi in termini di tempi di percorrenza e di comfort rispetto al mezzo privato.
La tariffazione del trasporto pubblico dovrà andare rapidamente verso un modello di biglietto integrato, acquistabile con facilità. Il sistema di bigliettazione elettronica in via di implementazione su trasporto pubblico, Navigazione e Funicolare dovrà essere completato con la possibilità di acquisto tramite smartphone.
Una comunicazione efficace, precisa e intensa dovrà, inoltre, dare impulso all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi alle auto, quali treni e navigazione del lago.

La politica della sosta per i residenti

La politica di scoraggiamento della penetrazione dei mezzi verso il centro non toccherà i cittadini residenti che, al contrario, beneficeranno della graduale implementazione del Piano. Per ogni stallo eliminato a raso sulle strade, un posto auto alternativo sarà individuato nei nuovi parcheggi. I residenti avranno diritto alla totale libertà di circolazione e saranno attivate convenzioni in grado di assolvere alla necessità di parcheggio per chi risiede in città, lavorando per l’azzeramento delle liste d’attesa.

Incentivazione car-poolig e car-sharing

Attraverso politiche tariffarie specifiche, saranno incentivati sia il car-pooling sia il car-sharing, con meccanismi premiali per i cittadini che si organizzeranno in forme di condivisione dell’utilizzo dei mezzi privati e la creazione di stalli preferenziali.

La smart city e la sosta

Il sistema della sosta dovrà essere interamente digitalizzato, in modo che chiunque dovesse considerare l’ipotesi di recarsi in convalle dovrà avere accesso immediato a una piattaforma che offra il quadro, in tempo reale, della disponibilità della sosta e della localizzazione dei posti liberi.
In questo modo, gli automobilisti in ingresso in città sapranno dove potranno parcheggiare e non intaseranno le strade nella ricerca di uno stallo.

I bus di linea e turistici

Nell’ottica dell’eliminazione di zone di congestione e di miglioramento complessivo della zona limitrofa al lago, all’interno di un accordo dell’Agenzia TPL Como-Lecco-Varese, il capolinea dei bus di linea di piazza Matteotti verrà trasferito in zona stazione San Giovanni, conservando la possibilità di interscambio attualmente offerta sul polo di Como-Lago e il facile raggiungimento delle destinazioni in centro città.

I bus turistici che attualmente fermano in piazza Roma saranno anch’essi trasferiti nei pressi della stazione San Giovanni, dove troveranno una nuova zona sosta, grazie all’intervento urbanistico/edilizio in fase di progettazione.

Piani di mobilità di emergenza

Parallelamente all’implementazione del nuovo sistema di sosta e mobilità, è necessario affrontare le fasi di vera e propria emergenza traffico, soprattutto in occasione del periodo natalizio, di alcuni weekend e di eventi straordinari (sportivi, culturali e sociali). In questa prospettiva, con Piani di mobilità di emergenza, saranno prese in considerazione soluzioni di contingentamento del traffico in entrata in città, sempre attraverso l’ausilio della tecnologia, in modo da consentire l’accesso ai veicoli che oggettivamente hanno la certezza di trovare parcheggio in convalle. Questi Piani attueranno un ulteriore incremento del servizio di trasporto pubblico e saranno sostenuti anche attraverso la partecipazione diretta dei soggetti organizzatori dei singoli eventi.

Il Mobility Manager

La nomina di un Mobility Manager d’area è importante per la gestione integrata di tutti gli interventi e copre anche le eventualità straordinarie, arrivando anche a prevedere che lo studio del Piano specifico per l’evento sia a carico di chi chiede il permesso per organizzarlo.

Mezzi alternativi (lago e rotaia).

Oltre all’intensificazione del trasporto pubblico rappresentato dell’offerta dei bus, il futuro Piano prevede anche una vera e propria navetta lacuale circolante nel primo bacino del lago e il potenziamento della linea ferroviaria tra Como e Cantù. Entrambe le soluzioni rappresentano sistemi alternativi importantissimi ed efficaci, nell’obiettivo di ridurre l’afflusso di auto verso il centro cittadino.

Costi

I costi da sostenere sono significativi e si studierà la possibilità di intervento della società pubblica Como Servizi Urbani, unitamente al ricorso al capitale privato, attraverso procedure di evidenza pubblica.
Va considerato il ricorso a linee di finanziamento previste da bandi europei sulla mobilità e dallo stesso PNRR. Gli attuali piani di finanziamento (PNRR, PSNM.) messi a disposizione dell’Azienda di trasporto pubblico, permettono il rinnovo del parco autobus con nuovi veicoli ecologici, sia in ambito urbano sia per i veicoli extraurbani in penetrazione sulla città, garantendo una transizione ecologica.

Questa proposta di Barbara Minghetti è condivisa dalla sua coalizione, formata da Lista Minghetti – La Svolta Civica, Como Comune, Europa Verde Como, Agenda Como 2030 e Partito Democratico, ed è frutto del lavoro svolto al tavolo sulla Transizione Ecologica, coordinato da Elisabetta Patelli e dall’architetto Giuseppe Cosenza.

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7 Commenti

  1. Giungono notizie che in caso di vittoria la giunta sostituirà la frase “consumo di suolo” con la frase “consumo di suole”.
    Si prevedono affari per i pochi calzolai rimasti.

  2. Bla bla bla………….sa di campagna elettorale, e pensare che i mezzi elettrici c’erano gia’, ed una rete elettrica aerea che permetteva alle filovie di viaggiare in silenzio e senza inquinare, a Como da molto tempo cambiano i suonatori ma la musica………….

  3. Bisogna riconoscere che al tavolo programmatico “Transizione Ecologica” organizzato da Barbara Minghetti hanno partecipato dei veri pesi massimi. Senza nulla togliere a Elisabetta Patelli e a Lorenzo Spallino, l’ing. Cosenza è senza dubbio il professionista più competente sull’urbanistica e sulla mobilità che ci sia a Como. Non c’è che dire. Eliminare i parcheggi a raso in città è il primo passo per disincentivare l’ingresso delle auto, il secondo è potenziare il trasporto pubblico dai centri intermodali al centro, il terzo è il potenziamento della ferrovia Cantù-Como potenzialmente una vera e propria metropolitana. Unica cosa su cui si dovrebbe investire di più è la navigazione del primo bacino. Sono stati saggi a non fare promesse sulla Tangenzialina che non compete al Comune di Como e sulla quale dobbiamo sperare in altri Enti e nei politici comaschi che in questi Enti hanno voce in capitolo e sono stati saggi a non promettere tutto subito ma a ipotizzare un avvicendamento per gradi a una città senza traffico inutile. C’è molta carne al fuoco ma la direzione è giusta per ridurre traffico e inquinamento. Un’ottima relazione e soprattutto ben più completa rispetto alle confuse modifiche al Piano del traffico dell’attuale Amministrazione. Imitazioni a parte chissà cosa proporranno gli altri? Mah…

  4. Onestamente non capisco perché una rivoluzione così epocale non debba essere introdotta per gradi.
    Mi sembra abbastanza chiaro che – se per chi viene da fuori – la formula autosilo+bus navetta potrebbe anche funzionare, il cambiamento più radicale investirebbe il residente in convalle che la mattina esce in macchina per andare
    lavorare per poi rientrare la sera.
    Se il piano fosse questo, dovrebbe posteggiare in un autosilo e raggiungere casa a piedi o con il bus navetta.
    Proposta: perché non ipotizzare un periodo di sperimentazione con una transizione “dolce”, dove I posteggi blu “spariscono” di giorno e tornano fruibili la sera?

  5. Egr. Sig. Luigi le ho già risposto in un altro articolo. Metta il Dazio a Camerlata, a Sant’Agostino, a Villa Olmo e poi renderà la città solo pedonale. La Sua soluzioni per le persone che arrivano dal lato Est del lago quale è? Non ha molte soluzioni al di fuori del nuoto. Le ricordo ringrazi Basaglia.

  6. Tutto molto vago e prolisso. Che fine farà il traffico sul lungolago? Verrà chiuso per sempre alle auto che faranno il giro via Dante, viale Giulio Cesare etc? Il girone verrà abolito o si invertirà il senso di marcia perché chi arriva da Blevio o Torno e deve andare a Milano o in Svizzera dove potrà passare?? È stato calcolato il flusso di traffico in arrivo da Blevio con gli orari di punta??? Il traffico verso Bellagio dove passerà?? Dal girone? Per i posteggi già ora in via Diaz un box vievenduto a 80.000…. In futuro a quanto 100.000???? Ci sarà tutto il lungolago pedonale?

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