Gianluca Zambrotta e la cucina di lago – oltre, ovviamente al Como – star assolute della puntata di “Foodball”, format video lanciato dalla Gazzetta dello Sport. Intervistato in città da Samuele Mandaro, Zambrotta si è confermato perfetto personaggio da telecamera, brillantissimo e soprattutto grande amante della cucina lariana oltre che cuoco appassionato in generale. Con il campione del mondo, anche Antonio Galatà, biologo nutrizionista, e protagonista con Zambrotta del progetto “La partita si vince in cucina”.

Sede regina della chiacchierata, il ristorante preferito in città dall’ex calciatore comasco, il “Numero 9” di piazza Mazzini, dove sono sfilati i piatti più tipici in assoluto del Lago di Como: dal missoltino con la polenta (con un dubbio aleggiato per qualche istante sul fatto se il pesce vada sfilettato oppure no), poi un gran piatto di riso col persico e infine anche un lavarello con la polenta taragna.

Divertente l’aneddoto raccontato da Zambrotta sulla cura al limite del maniacale per l’alimentazione di Pippo Inzaghi: “Lui prendeva la sua pasta in bianco, un solo cucchiaio di pomodoro, bresaola e basta. Diceva che faceva fatica a digerire, ma poteva anche essere una scusa per quando non faceva gol..”.

Il fuoriclasse comasco, come accennato, ha raccontato anche della sua autentica passione per cucinare: “Mi piace molto in particolare realizzare le ricette secondo la tradizione, come vanno fatte. Le materie prime devono essere di grande qualità, ad esempio per le uova io vado da un allevamento dove le galline vivono all’aperto e ascoltano musica classica”.

Ultimo cenno allo street food comasco, il cartoccio di alborelle fritte, e poi interviste dell’inviato della Gazzetta tra i tifosi. Tra i quali regna un grandissimo entusiasmo per la prossima stagione, tra chi ambisce a un posto in Europa e chi addirittura spera di vincere il campionato di Serie A.