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Il sogno per il Politeama di Como: “Sala da 800 posti, teatro, cinema, concerti. Ma il restauro costa 30-50 milioni”

Una sala multifunzionale da 800 posti, con grande spazio alla storica attività teatrale (e persino un piano economico finanziario di massima già stilato) ma con costi di restauro enormi: tra i 30 e i 50 milioni di euro. Questi i dati conclusivi generali emersi dal Tavolo di coprogettazione per il rilancio del Politeama di Como, al netto della già dichiarata e ufficializzata volontà del Comune di Como di vendere l’immobile.

Ricordiamo che del tavolo di coprogettazione hanno fatto parte 24 soggetti:

  • 1 Architetto Matteo Nasini – Milano
  • 2 Associzione ASLICO – TEATRO SOCIALE
  • 3 Marco Berti – TENORE
  • 4 Associazione CARACOL – Como
  • 5 Circolo culturale Olmo
  • 6 Comune di Bellagio
  • 7 Conservatorio di Como
  • 8 Associazione Eleutheria – Brunate
  • 9 Fondazione Alessandro Volta – Como
  • 10 Accademia Giuditta Pasta – Como
  • 11 Italiana hotels&Tresorel spa Brunate
  • 12 Associazione Como Film – Como
  • 13 Associazione Lombardia Musica – Como
  • 14 Associazione Luminanda – Como
  • 15 Ingegner Maria Cairoli – Biobyte
  • 16 Fondazione Bortolaso Totaro Sponga (Miniartextil)
  • 17 Cooperativa Mondovisione – Cantù
  • 18 Associazione Nerolidio – Como
  • 19 Associazione Officina Como
  • 20 OLO Creative – Como
  • 21 Ordine degli architetti di Como
  • 22 Associazione Parolario – Como
  • 23 Associazione Sentiero dei sogni – Como
  • 24 Associazione Via de Benzi – Torno

Da tutti i contributi di ogni singolo partecipante è emersa qualche linea forte condivisa, in particolare attorno ad alcune parole ricorrenti legate a un possibile rilancio del Politeama, ipotizzato in sintesi come un possibile polo “culturale, creativo, multifunzionale, artistico, polifunzionale, storico, innovativo e sostenibile”. Ne consegue, in un ulteriore step di sintesi, che la visione comune dei soggetti è trasformare l’ex cineteatro chiuso dal 2005 in un “centro culturale, polifunzionale, artistico e innovativo.

In pratica un luogo “capace di mettere in scena spettacoli teatrali, musica, arti visive, cinema. Ma che abbia anche spazi polifunzionali per attività di laboratorio creativo, formazione e incontri pubblici. Sia comunque un luogo inclusivo e aperto ai giovani, con una struttura flessibile e modulare, luogo di aggregazione che possa promuovere la cultura,l’educazione e la creatività. Il recupero infine deve poter valorizzazione il patrimonio di cui il Politeama è portatore”. Tradotto, in pratica:

  • 1. Multidisciplinarità e Innovazione – Il Politeama propone un’ampia gamma di spettacoli, dalla prosa alla danza contemporanea, dall’operetta alla stand-up comedy, fino a spettacoli di musica elettroacustica. La gestione artistica multidisciplinare evidenzia una visione che abbraccia diverse forme di spettacolo e cerca di offrire al pubblico un’esperienza variegata. Questa apertura a molteplici generi, affiancata dalla collaborazione con partner di settore, permette di rivolgersi a un pubblico eterogeneo, soddisfacendo gusti culturali diversi.
  • 2. Radicamento nel Territorio – Il teatro ha una forte connessione con il territorio, come si evince dalla presenza di produzioni locali e destinate a serate comunali. Si ipotizza un uso calmierato da parte del Conservatorio, la Nuova Scuola di Musica, l’istituto Carducci.
  • 3. Produzioni Originali e Coproduzioni – Il Politeama non si limita a ospitare spettacoli, ma è anche un luogo di produzione artistica. Le residenze artistiche, con tre produzioni multidisciplinari, dimostrano l’intenzione di creare contenuti originali. La partecipazione a coproduzioni con organizzatori e realtà locali nei vari festival e nei grandi eventi come Swing Crash Festival e il Festival di musica elettronica
  • 4. Coinvolgimento Sociale ed Educativo – Oltre alla funzione di intrattenimento, il teatro svolge anche un importante ruolo educativo. E la proposta di giornate di prova aperte a tutte le realtà culturali del territorio a costi calmierati.
  • 5. Eventi Unici e Festival Tematici – Attrarre produzioni esterne per proporre festival e rassegne che siano cicliche così da garantire al teatro un uso certo durante l’anno consolidando le entrate per la gestione. Il Politeama collabora con agenzie e compagnie di professionisti, come dimostrare i partner della stand-up comedy e delle produzioni esterne. Queste collaborazioni offrono al pubblico spettacolo di qualità, garantendo la presenza di artisti e compagnie di rilievo nel panorama culturale italiano e internazionale.

I target di riferimento, in quest’ottica, sarebbero ovviamente i comaschi interessati a una città sempre più culturale, poi i possibili pubblici di Milano, del Canton Ticino e i turisti stranieri in visita.

E’ stata effettuata una proiezione media di sviluppo su 6 anni incrementando linearmente le entrate e le uscite del modello di calendario proposto a cui seguono le considerazioni analitiche. Di seguito lo schema.

In sostanza si ipotizza un primo anno di attività con un surplus significativo, con entrate che superano nettamente le uscite. La novità e l’attenzione della comunità intorno al teatro suggeriscono un inizio promettente, grazie a un buon mix di eventi e un supporto finanziario iniziale (sponsor, contributi pubblici, ecc.). Tuttavia, il declino delle entrate negli anni successivi indica che l’entusiasmo iniziale deve poter essere surrogato nel lungo termine.

Per quanto riguarda le attività, sarebbero previste quella di teatro lirico, sala da concerto, sala congressi, sala da ballo (con temporanea rimozione delle sedute). A questo andrebbero aggiunti un bar-ristorante aperto tutti i giorni, spazi per la formazione, il recupero di alcune stanze come foresteria per compagnie, attori, artisti e viaggiatori, e spazi esterni.

Come si accennava all’inizio, i costi di restauro e rilancio del Politema sono quantificati (in linea di massima) tra i 30 e i 50 milioni di euro, da recuperare tramite fondi ministeriali, fondi europei, regionali e comunali, ricorso a fondazioni ed enti privati, agevolazioni fiscali.

Fin qui dunque, il maxi lavoro del Tavolo di coprogettazione. Su cui, però, sembra già calata la mannaia della Giunta Rapinese che ha già ufficialmente deciso di vendere lo storico cineteatro di Como.

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