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Imprese artigiane comasche, il lavoro c’è (eccome) ma non i lavoratori: l’82% delle piccole aziende non trova personale

La mancanza di manodopera e la ricerca di figure professionali adeguate. E’ questo uno dei problemi maggiori delle medio e micro imprese artigiane (Mpi). Più volte abbiamo scritto della situazione di estrema difficoltà in cui versa l’artigianato locale e I dati di un recente sondaggio – “Criticità e prospettive 2023 per le MPI lombarde” di Confartigianato Lombardia – eseguito su migliaia di attività artigiane lombarde conferma. Del 28,5% di MPI della provincia di Como che nel 2022 ha assunto nuovo personale l’82% afferma di aver riscontrato delle difficoltà nel trovare la figura ricercata. Per far fronte a tale situazione gli artigiani indicano prioritario migliorare l’immagine e la narrazione delle professioni artigiane rivolta ai giovani e assicurare un livello medio retributivo in linea con l’offerta di mercato.

Altro elemento decisivo è la collaborazione scuola-impresa che rappresenta un asset strategico per cambiare la percezione dell’artigianato, superando gli stereotipi e trasmettendo una narrazione più veritiera e aggiornata alle nuove generazioni. Ad oggi il 30,0% delle MPI già lo fanno. Le altre difficoltà riscontrate negli ultimi 12 mesi dalle imprese artigiane e di piccole dimensioni comasche sono: aumento prezzi delle materie prime (82,4%), alto prezzo energia e gas e mancanza manodopera. Seguono: scarsità materie prime, incremento dei tassi d’interesse, costo dei trasporti, insufficienza di domanda e conflitto Russia-Ucraina.

“Se c’è un aspetto importantissimo su cui la politica deve insistere è il taglio del costo del lavoro almeno per le pmi – dice il presidente di Confartigianato Imprese Como, Roberto Galli – Solo così potrà sopravvivere questa tipologia di attività. I nostri imprenditore artigiani vogliono agire attraendo anche le giovani leve e in tale ambito è fondamentale la collaborazione con le scuole”.

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2 Commenti

  1. L’aspirazione di un giovane non deve essere quella di fare l’operaio, ma specializzarsi nelle professioni del futuro poiché è quello il loro futuro presente. L’aria è cambiata e gli imprenditori non lo hanno capito. Siete voi a dover cambiare perché questo è solo l’inizio. Cambiate radicalmente e se non siete in grado, assumente qualcuno che lo sia o chiuderete i battenti dopo aver speso fino all’ultimo euro dei vostri risparmi.

    1. Non condivido. Non esistono lavori di serie A e di serie B e neppure lavori del presente e del passato. Quelli del futuro esistono nelle previsioni di qualche esperto (non tutti) e negli algoritmi degli economisti del lavoro. Esiste il lavoro e soprattutto esiste il lavoro ben fatto o mal fatto. In molti ragazzi l’ambizione deve essere trasferita dal lavoro che dà immagine a quanta immagine dà un lavoro ben fatto. Un bravo artigiano o un bravo operaio specializzato sono molto più utili di mediocri professionisti del futuro. Ciò che conta è diventare bravi nel proprio lavoro e per farlo, bisogna studiare e soprattutto iniziare a lavorare.

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