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Incredibile Gaddi: migliaia di spettatori (paganti) per seguirlo online tra Monet e gli Impressionisti

Anche in pieno lockdown, Sergio Gaddi si riconferma ancora una volta (se mai ce ne fosse bisogno) il Re Mida delle mostre e l’amante (ricambiato) delle sfide impossibili riuscendo nell’incredibile impresa di portare migliaia di persone a visitare “Monet e gli Impressionisti” a Palazzo Albergati a Bologna nonostante la chiusura al pubblico almeno fino al 15 gennaio.

Cinque date sold out, visitatori da mezza Europa e persino da New York pronti a pagare il biglietto e a seguire il cicerone comasco tra le opere inedite del Musée Marmottan Monet di Parigi.

Cosa si sarà inventato questa volta?

Nessuna realtà aumentata, nessun effetto videogame, nessuna solitudine irreale ma una vera e propria passeggiata tra le sale con una guida in carne ed ossa con cui interagire: “Si è trattato del primo esperimento al mondo di visita virtuale guidata dal vivo – spiega Gaddi – in pratica grazie a un semplicissimo cellulare tenuto fermo da un braccio stabilizzatore ho potuto accompagnare il pubblico collegato via Zoom attraverso le sale alla scoperta della mostra in una sorta di performance ben lontana dalle visite virtuali a cui questo periodo ci ha abituati. I partecipanti hanno osservato le opere a una distanza impensabile di persona e l’hanno fatto attraverso i miei occhi. E soprattutto hanno potuto interagire e porre domande come durante una vera visita guidata”.

“Durante il primo lockdown, con Arthemisia (la società di produzione e organizzazione di mostre con la quale Gaddi collabora Ndr) abbiamo analizzato quanto stavano facendo le più grandi istituzioni culturali e ci siamo resi conto che mancava qualcosa – racconta – le esperienze virtuali proposte praticamente da tutti sono troppo asettiche, il pubblico è spaesato e si crea una distanza dalle opere che non rende loro giustizia. Allora abbiamo pensato a questo format inedito e l’idea è piaciuta talmente tanto che i biglietti sono andati tutti esauriti e abbiamo già ricevuto moltissime richieste per replicare l’esperienza in altri musei e in altre mostre in tutto il mondo, appena sarà possibile”.

Ma ci sarà spazio per questo genere di visite una volta che riapriranno i musei? E soprattutto, non rischieranno di allontanare ancora di più il pubblico se le mostre saranno visitabili comodamente dal divano?

“Osservare un dipinto di persona è un’esperienza insostituibile, su questo sono categorico – dice – mi auguro che i musei riaprano al più presto ma, che ci piaccia o no, questa pandemia ha cambiato molte cose e sicuramente in futuro ci sarà spazio anche per questo genere di fruizione che, però, sarà certamente solo complementare alla visita vera e propria”.

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3 Commenti

  1. Visitare una mostra di persona è una esperienza unica, concordo, ma una visita virtuale con una guida d’eccezione è un’ottima alternativa in tempi bui come questi che stiamo vivendo. Spero di poter ripetere comunque l’esperienza anche quando torneremo alla normalità, non sempre è possibile spostarsi per visitare belle mostre.

  2. Esperienza incredibilmente bella. La possibilità di vedere i quadri così da vicino e con una descrizione così appassionata e dettagliata ci ha colpito ed entusiasmato molto. L’illustre Sergio Gaddi ci ha fatto un gran regalo oltre che essere stato una piacevole compagnia. Speriamo di ripetere questa esperienza.

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