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Incredibile, un altro Musa se ne va. Ruspe sul wall paint ‘Sant’Elia’ di via Carloni. “E spariscono anche quattro posti auto”

Stamattina l’asilo Sant’Elia è stato abbattuto dalle ruspe per fare posto a un nuovo e più moderno edificio. Una notizia che sarebbe una bomba e una pugnalata al cuore della città se si trattasse dell’edificio progettato da Giuseppe Terragni in via Alciato ma che, comunque, è un dolore e un pezzo di città – e di bellezza – che se ne va per sempre visto che a crollare sotto i colpi di un nuovo cantiere è il wall paint “Asilo Sant’Elia XXL” di Fabrizio Musa.

Dopo il “Novocomum XXL” di via Ballarini, cancellato per lasciare il posto alle finestre di un edificio appena restaurato, un’altra opera dell’artista comasco oggi è infatti andata persa, pur con tutte le autorizzazioni e i permessi del caso ovviamente.

Ma nell’attesa che Musa, che abbiamo contattato per un commento, voglia raccontare di questo suo lavoro ormai perso per sempre, c’è chi sottolinea un altro aspetto tutt’altro che secondario per chi lavora in questa zona. “Questo cantiere, inaugurato circa una settimana fa, per noi negozianti si traduce in quattro posti auto in meno su via Teresa Ciceri per un anno, fino a ottobre 2022 – racconta Marcella Parravicini, titolare del concept store Wallflower Home Decor – a cui da stamattina si è aggiunto circa metà del piazzale parcheggio di via Carloni in un momento delicatissimo e importante per la ripresa di tutte le attività”.

Con il Natale alle porte, infatti, ogni posto auto diventa prezioso per negozianti e clienti, soprattutto dopo un periodo che ha visto molte attività penalizzate: “In questi mesi abbiamo perso già sei posti auto che sono stati dati in concessione a bar e ristoranti per posizionare i tavolini all’aperto – spiega – se a questi aggiungiamo quelli tolti dal cantiere, il danno per noi negozianti della zona diventa importante anche perché le difficoltà per e auto in transito, la segnaletica di cantiere e l’obbligo per i pedoni di cambiare marciapiedi passando sull’altro lato della strada fanno quasi passare la voglia di preparare le vetrine per il Natale”.

La soluzione, secondo Marcella, poteva essere uno slittamento del cantiere dopo le feste, per dare almeno il tempo ai negozianti di lavorare nel periodo natalizio “oppure, nel caso quesro non fosse stato possibile una revisione della concessione per i tavolini esterni che ormai, con l’arrivo dell’inverno, sono spesso vuoti. Noi negozianti non abbiamo mai chiesto niente ma ritengo che, in casi come questo, non sia giusto agevolare solo una categoria a discapito degli altri”, conclude.

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