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Instagram, portici, piazza e botte. Como, così nascono le spedizioni punitive del sabato pomeriggio

Come nascono le risse, gli episodi violenti, i pomeriggi ad alta tensione tra giovani e giovanissimi in piazza Volta?

Parlando – chiaramente in forma riservata – con alcuni ragazzi che conoscono “l’ambiente” si scopre che la catena di comunicazioni, input e appuntamenti è tutt’altro che difficile da ricostruire.

Un ruolo determinate è giocato ovviamente dai social network, vera e propria base logistica per organizzare le scorribande in centro città. Mediamente, gli avvisi, le prime minacce, i segnali più o meno in codice corrono su Instagram, il mezzo decisamente più diffuso tra i ragazzi delle scuole superiori.

Video – Piazza Volta presidiata: prima il 18enne aggredito dal branco poi tensione in via Rubini

Naturalmente qualche precauzione non manca nel lanciare i segnali digitali. Ad esempio – ci viene spiegato – è pressoché impossibile trovare comunicazioni esplicite nel cosiddetto “feed”, cioè la bacheca principale e più visibile di ogni singolo profilo. La sezione più adatta per lo scopo è quella delle Storie, ossia post più appartati, visibili unicamente per 24 ore prima di sparire e necessariamente da cliccare per scoprirne il contenuto.

I messaggi raramente sono espliciti o diretti espressamente a una persona o un gruppo ben definito. In genere si tratta di allusioni a sgarri subiti o da riparare, a minacciosi appuntamenti, a strofe di canzoni Trap con passaggi o immagini allusivi. Segnali forse incomprensibili all’osservatore casuale, ma chiarissimi per le compagnie di riferimento.

Esattamente su questi binari è nata l’aggressione di sabato scorso in piazza Volta. La prova? Almeno il giovedì precedente, più di un ragazzino tra quelli con cui abbiamo parlato direttamente sapeva nei dettagli cosa sarebbe accaduto 48 ore dopo. L’azione era preparata.

In estrema sintesi, era noto che un gruppo di giovanissimi si sarebbe trasferito dalla zona dei Portici Plinio verso piazza Volta. Lì, avrebbe rintracciato l’obiettivo di giornata, ossia un gruppo o il singolo malcapitato con cui regolare qualche “faccenda” in sospeso. Da altre testimonianze su quel giorno, la dinamica del pestaggio in branco del 18enne avvenuto la scorsa settimana è stata esattamente questa: spedizione, individuazione della vittima, assalto.

Una dinamica non nuova, che si è ripetuta altre volte – una sicuramente prima di Natale – sebbene non sempre con esiti così violenti, per fortuna.

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