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“Io comasca vi racconto come in Svizzera ho trovato onestà e umanità. Vicini a me nel momento più drammatico”

Solo poche ore fa abbiamo pubblicato questa lettera giunta in redazione: “Io ticinese dico basta all’intolleranza tra Svizzera e Italia. Siamo mondi diversi ma vicini”. Una riflessione importante e molto personale che però descrive bene il perimetro e la sostanza delle relazioni che spesso si giocano sul confine italo-svizzero, anzi meglio: tra Como e il Ticino.

Certo ci sono le questioni legate ai frontalieri, alle tasse, in particolare quella sulla salute, alle intolleranze reciproche per fatti e fatterelli come, per esempio, i divieti di sosta o chi va a fare la spesa o benzina e dove. Ma dietro le grandi vicende non si nascondono ma anzi si svelano storie e racconti. E’ questo il caso in risposta alla testimonianza di cui dicevamo sopra ecco che arriva il racconto di Katya Perego. Una piccola autobiografia molto preziosa, e anche estremamente delicata, di una comasca in Svizzera. [Per contributi, segnalazioni, reazioni e opinioni: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti].

La riportiamo, parola per parola:

Ho letto con Attenzione la lettera di un ticinese amareggiato per i continui dissapori tra Italia e Svizzera. Mi permetto di rispondere perché, per quanto mi riguarda, posso solo parlare con immensa gratitudine e affetto della Svizzera.

Alcuni anni fa, ho perso mio marito in un tragico incidente in moto. In un momento tanto doloroso, non pensavo certo agli aspetti materiali. Eppure, è stato proprio l’organo preposto Svizzero a contattarmi per informarmi del vitalizio spettante — e non solo: mi hanno anche sollecitata con grande discrezione e gentilezza affinché inviassi l’iban per procedere ai versamenti. Che dire di tanta onestà, solerzia e umanità?

Nel mio percorso professionale ho lavorato a Chiasso come Direttore Marketing/Commerciale. Ho vissuto esperienze straordinarie, talvolta persino imbarazzanti per quanto belle. Ricordo, tra i tanti, l’ex Sindaco di Chiasso Moreno Colombo, persona di un’umanità rara. Ma potrei fare decine, centinaia di altri esempi.

E come dimenticare l’accoglienza che i ticinesi hanno sempre riservato ai nostri consulenti Italiani? In alcune case si offendono se non si accetta almeno un caffè o una fetta di torta. C’è chi regala una “formaggella”, chi offre uova fresche di giornata.

Gli svizzeri mi hanno trattata benissimo e mi hanno anche proposto incarichi importanti che ho rifiutato solo per estrema correttezza verso l’azienda con cui già collaboravo. Forse sono stata fortunata, ma io credo che non si tratti di eccezioni: ho trovato rispetto, fiducia, GRANDE correttezza. E questo resterà sempre con me. Ringrazierò sempre la Svizzera e promuoverò sempre i cordiali rapporti Italo Svizzeri.

Questa è la mia testimonianza sincera.
Buon proseguimento a tutti

“Io ticinese dico basta all’intolleranza tra Svizzera e Italia. Siamo mondi diversi ma vicini”

 

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