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IO SINDACO Beppe Rondinelli on air: “Comaschi, passate da spettatori critici a protagonisti. Si è perso il gioco di squadra”

Continua il viaggio di ComoZero con ‘Io, sindaco’. Parola ai cittadini in vista delle elezioni comunali.

Giuseppe Rondinelli, dj, animatore delle notti, delle feste e delle piazze comasche, l’uomo “countdown” che per anni ha condotto i comaschi nel nuovo anno in riva al lago ogni 31 dicembre, edicolante storico, organizzatore e conduttore di eventi letterari e culturali. È tutto questo e molto di più il “Rondi” – oltre che fidato collaboratore di ComoZero – che, chiamato a vestire idealmente i panni del primo cittadino, risponde immediatamente all’appello e partecipa alla rubrica “Io Sindaco”, inaugurata alcune settimane fa.

Rondi come è cambiata la città in questi anni? Più le delusioni per quanto non è stato fatto o le soddisfazioni?

Purtroppo il bilancio non è positivo, giusto per non essere troppo severi. Dico purtroppo anche perché guardandomi in giro osservo come in altre città della Lombardia si sia lavorato di più e meglio. Anche solo dal punto di vista turistico. In altre città sul lago, io stesso ne sono stato testimone, ci si impegna molto di più, fanno di tutto per essere più accoglienti. A Como manca forse un po’ questa spinta. Così come si dovrebbe finalmente capire l’importanza della cultura. Dobbiamo usare la nostra storia per fare cultura. Forse c’è chi ancora non ha capito che la cultura porta naturalmente anche i soldi.

E se poi lo sguardo, dai grandi temi, si sposta anche sulle vie e i quartieri cittadini cosa hai notato?

Ahimè anche qui il giudizio è negativo. Decoro e pulizia sono sempre delle spine nel fianco e non si riesce a invertire la tendenza. Sia di recente, ma anche in passato, sono sempre argomenti che creano malumori ai cittadini e alle amministrazioni. Quello che poi noto è anche un altro elemento, ovvero che manca la più elementare opera di manutenzione nelle piccole cose. Ci vorrebbe maggior attenzione non solo al centro di Como, a quello che solitamente viene definito da tutti come il salotto della città, ma a ogni sua parte, periferie comprese naturalmente.

Un bilancio dunque non proprio esaltante per la Como degli ultimi anni. Una situazione precaria che, secondo Giuseppe Rondinelli, deve scontare un altro elemento deleterio.

Purtroppo ho notato che ultimamente, e non solo per la pandemia che sicuramente ha sconvolto gli equilibri di tutti, si è perso il gioco di squadra tra le varie associazioni cittadine e i diversi attori che operano nei differenti settori sociali. Sarebbe utile creare un tavolo unico intorno al quale far trovare tutti questi soggetti per pensare insieme la città, confrontarsi e studiare iniziative. Ma in conclusione ci terrei molto a sottolineare un elemento che prescinde dai tanti problemi della città: ovvero sarebbe veramente fondamentale che tutti noi singoli cittadini si passi dalla posizione di spettatori, spesso solo critici, a protagonisti e parte attiva per rilanciare la città.

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