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Jacopo Cerutti, quel sogno realizzato di fare il pilota e la grande solidarietà per il Giardino di Luca e Viola

L’asta di beneficenza promossa negli scorsi mesi con l’abbigliamento usato all’Africa Eco Race 2025 (maglie, giacche, pantaloni, stivali, maschera e t-shirt del Team), da lui vinta anche quest’anno, ha dato i suoi frutti e il campione Jacopo Cerutti si è presentato quest’oggi per consegnare l’assegno. Il ricavato, 3330 euro, è stato donato all’associazione Il Giardino di Luca e Viola per il progetto S.I.L.V.I.A (Sorridere illumina la via infondendo allegria) che vede come destinatari il reparto di Pediatria-Centro Fondazione Mariani per il bambino fragile all’ospedale Sant’Anna e il reparto di Pediatria all’ospedale Sant’Antonio Abate a Cantù. La donazione odierna è solo l’ultima di una serie che vede da tempo Jacopo Cerutti sostenitore dei progetti promossi prima direttamente dall’associazione S.I.L.V.I.A e oggi dalla onlus Il Giardino di Luca e Viola, dove è confluita l’associazione fondata da Lydia Salice e Antonio Bizzozero in ricordo della figlia Silvia.

“Ringraziamo Jacopo per la sua vicinanza e attenzione – sottolinea il dottor Angelo Selicorni primario della Pediatria-Centro Fondazione Mariani per il bambino fragile – Tra i suoi numerosi impegni trova sempre del tempo per noi e i nostri piccoli pazienti”.

Dopo un titolo europeo e quattro italiani, Cerutti – che ha sempre sognato di fare il pilota – nel 2015 ha iniziato a correre i Rally Raid, dimostrandosi molto adatto alla specialità e finendo la sua prima Dakar al dodicesimo posto e primo degli italiani. Il suo nuovo traguardo adesso sono i Rally Raid Internazionali e quest’anno, così come già nel 2024, ha vinto l’Africa Eco Race.

Alla consegna della donazione, insieme al dottor Selicorni, sono intervenuti questa mattina Lydia Salice e Antonio Bizzozero e Gianni Galimberti, papà di Viola, vice presidente de Il Giardino di Luca e Viola.

Associazione Il Giardino di Luca e Viola www.ilgiardinodilucaeviola.org

“Il Giardino di Luca e Viola” è un’associazione di volontariato nata nel 2011 per ricordare due piccoli guerrieri, volati in cielo troppo presto. L’obiettivo è essere un luogo accogliente, profumato come un giardino ben curato, in cui le famiglie e i bambini possono far crescere il sentimento dell’amore verso il prossimo. Un luogo di accoglienza, informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul significato e il valore del dono, attraverso la raccolta di fondi per la ricerca scientifica con cui sostenere progetti in ambito pediatrico, collaborando con enti e associazioni impegnati a fianco dei bambini. Un percorso quotidiano per condividere un sorriso e regalarlo anche ai piccoli che stanno vivendo un’infanzia più difficile di altri loro coetanei.

Il logo dell’associazione ricorda i bambini che hanno portato alla nascita di questo progetto: a noi piace pensare che Luca e Viola stiano “viaggiando su un sentiero dipinto d’arcobaleno, è un sentiero che non ha confini, lo possiamo vedere solo con gli occhi del cuore dove anche il buio si inchina alla Luce. Ai due piccoli e semplici fiori iniziali, la primula che simboleggia Luca e la Viola profumata, si sono aggiunti con il tempo un terzo fiore, quello di Simone, e una farfalla, che vola leggiadra verso il cielo come la piccola Chiara. Tutti loro continueranno a vivere per sempre dentro ognuno di noi, in un verde giardino, e magari a giocare insieme. A noi spetta il compito di coltivarlo, proteggerlo, farlo prosperare e tenerlo sempre vivo.

L’associazione S.I.L.V.I.A, oggi confluita ne Il Giardino di Luca e Viola, era nata a fine 2010 nel ricordo di Silvia, una ragazza speciale che conoscendo le difficoltà e il disagio della permanenza in ospedale, ha voluto offrire ai piccoli degenti delle strutture sanitarie il dono più bello: il sorriso. Ed è intorno a questo dono che ruotano le attività dell’associazione che punta soprattutto a rendere più serene e meno traumatiche le giornate dei piccoli pazienti ricoverati. Importanti i finanziamenti stanziati per l’acquisto, in favore di Asst Lariana, di strumenti meno invasivi e che rendono più precise e veloci le diagnosi e le borse lavoro per garantire, ad esempio, la presenza di una neuropsichiatra infantile, una psicologa e una terapista alla Neuropsichiatria Infantile di Cantù e il supporto all’ambulatorio per i bambini fragili al Sant’Anna. Tutto parte dall’ascolto dei bisogni ed è per rispondere ai bisogni dei piccoli pazienti che l’associazione interviene, garantendo il necessario supporto economico. La strategia organizzativa è basata sul dono e sulla condivisione dei bisogni dei più fragili. Nella sofferenza e nel dolore si rischia di diventare tutti più egoisti. Splendida eccezione era Silvia, il cui esempio e la cui storia continuano a vivere attraverso la generosità dei volontari e dei sostenitori dell’associazione.

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