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La Goletta: “Ai giardini a lago di Como i turisti fanno il bagno in acqua di scarico”. E la città è definita ‘disastrosa’

Sono stati resi noti i risultati delle analisi condotte su oltre 30 punti dalla Goletta dei Laghi 2024. Di questi, 21 sono risultati fortemente inquinati, 2 inquinati e 10 entro i limiti di legge. I punti critici anche quest’anno vengono rappresentati dalle foci dei fiumi e dei torrenti che si gettano a lago dopo aver percorso tratti, anche non brevi, nell’entroterra raccogliendo reflui non incanalati nelle infrastrutture fognarie. Un’edizione segnata da un peggioramento generale dovuto probabilmente anche agli eventi meteorologici che hanno caratterizzato il mese di giugno in cui sono stati eseguiti i prelievi dei campioni da analizzare.

Se in generale alcuni punti hanno avuto un pessimo andamento quest’anno, per altri invece è evidente come ancora una volta non sia riusciti a sistemare alcune situazioni che si trascinano da quasi vent’anni. È il caso soprattutto dei torrenti della sponda lombarda del lago Maggiore, Tresa, Boesio, Bardello e Acquanegra. Se Goletta dei Laghi non da patenti di balneabilità, è però palese accedere facilmente a lago. Ovunque vi sia un accesso a lago facile da raggiungere si trovano persone che fanno il bagno, anche lungo le foci di fiumi e torrenti, dove di per sé è vietato farlo. L’assenza di cartelli segnalatori, rilevata in modo costante, ancorché non necessaria in alcuni casi, non aiuta chi non è informato a evitare di entrare in acqua.

LAGO DI COMO
Sulla sponda comasca, due punti “fortemente inquinati” e due punti “entro i limiti” di legge. Partendo dalla città di Como, inquinata la foce del Cosia, ai Giardini a Lago, che si rivela purtroppo una costante dovuta a scarichi che il torrente intercetta nel tragitto verso il lago e alla disastrosa situazione della città di Como che deve adeguare la propria rete fognaria.

Si ritorna a trovare inquinata la foce del torrente Albano a Dongo, una costante degli ultimi tre anni. Mentre la foce del Telo ad Argegno e del Breggia a Cernobbio, sono al disotto dei limiti di legge.

Sulla sponda lecchese, cinque i punti “fortemente Inquinati” e due “entro i limiti” di legge. Tra i punti fortemente inquinati, la foce del torrente Caldone che attraversa la città di Lecco e che negli ultimi due anni entra rientrato nei limiti di legge, la foce del torrente Inganna a Colico, la foce del torrente Esino a Perledo, la foce del Meira a Mandello del Lario, la foce del torrente Gallavesa a Vercurago. Tra i punti non inquinati, il torrente che attraversa la Valle dei Mulini a Bellano e la foce del Rio Varrone a Dervio.

CERESIO
Sono stati monitorati due punti in provincia di Varese e due in provincia di Como. L’unico punto “fortemente inquinato” quello campionato a Porto Ceresio (Va), la foce del Torrente Rio Vallone che ha registrato risultati altalenanti negli ultimi anni (entro i limiti di legge nel 2022 e 2023, fortemente inquinato nel 2021 e inquinato nel 2020). Entro i limiti di legge, invece i punti campionati a Porto Ceresio (Va) per quanto riguarda il Rio Bolletta, il fiume Telo a Claino con Osteno (Co) e il fiume Rezzo a Porlezza (Co).

Inaugurata la bici cargo per pulire le spiagge e i parchi del lago di Como a Lecco.
Goletta dei Laghi è anche pulizia e manutenzione delle spiagge. Per questo, il Circolo di Lecco ha colto l’occasione per inaugurare la Bici Cargo di Legambiente. La bici cargo verrà usata, per i numerosi Puliamo il Mondo che il circolo organizza sulle spiagge ma anche per trasportare i materiali per altre attività. La bici cargo sarà messa anche a disposizione delle altre associazioni per muoversi in città, per piccole consegne, senza l’ausilio dell’automobile.

Lago di Como depurazione tra luci e ombre.
Sono soprattutto le città di Como e Lecco a soffrire dei ritardi nei collettamenti di acque reflue che finiscono nei torrenti che attraversano le città. Il Cosia per quanto riguarda Como, che riceve acque non depurate e anche lo scarico del depurato, finendo direttamente a lago in pieno centro città, sul lungolago nei pressi del monumento a Volta. In città si è iniziata la mappatura delle fognature ma nessuna opera di ammodernamento è ancora stara messa in atto. Con la conseguenza che, durante i temporali più o meno violenti, le acque luride si riversano nel centro storico e poi a lago.

A Lecco invece, è il Caldone, torrente oggetto di monitoraggi da parte dell’amministrazione comunale per cercare scarichi abusivi, ad essere ancora imputato principale. Nel resto del lago invece, si sono messi in atto interventi per migliorare le performance dei depuratori con evidenti risultati. Rimane per entrambe le sponde, il grosso tema dello sfruttamento delle coste a fini economici che non giova al mantenimento di isole di biodiversità e all’ecosistema lacustre sui cui i circoli di entrambe le sponde stanno ponendo l’accento

Decisamente migliorata la situazione delle acque sul Ceresio grazie al piano di investimenti messi in campo
negli ultimi 8 anni. Tema aperto rimane quello delle plastiche sulle spiagge e a lago. Grazie a un intervento di
beach litter, a Porto Ceresio si sono raccolti campioni di frammenti di rifiuti abbandonati in gran parte
riconducibili a tappi di plastica e di metallo, mozziconi di sigarette e bastoncini di cotton fioc.

 

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13 Commenti

  1. Hanno privatizzato e cementificato tutto quello che potevano e quasi quasi é colpa dei comuni cristiani che fanno il bagno se il lago é inquinato.
    Certo ci vuole più educazione civica per tutti, ma lo scempio e cementificazione della costa é sotto gli occhi di tutti

  2. In effetti, visto che per 42 GG abbiamo fatto code sotto al sole cocente, si potevano anche collegare gli scarico fognari di via Borgovico al nostro depuratore…

  3. Guarda caso, il Breggia che passa in un area fortemente urbanizzata in territorio elvetico, ma con un loro depuratore sul confine, è l’unico da sempre entro i limiti.

  4. Sarebbe importante iniziare ad intercettare tutte le fogne che finiscono nel Cosia. IL problema del primo bacino deriva anche dal fatto che non c’è un torrente emissario e quindi le acque ristagnano. Citare i lavori di Borgo Vico, indispensabili, serve solo per fare polemica gratuita

    1. Falso. Classica opinione da rapi-fan. la foce del Breggia è pulita mentre a 2km di distanza il Cosia è una fogna. Semplicemente ai comaschi piace cag*re dentro il loro lago “stupendo”.

      1. Certo, 50 anni di inettitudine ed improvvisazione, malaffare e connivenze, colpa del Rapi se abbiamo ancora le fogne del dopoguerra.

  5. Cit “In città si è iniziata la mappatura delle fognature ma nessuna opera di ammodernamento è ancora stara messa in atto”

    Ma l’importante è fare in fretta per vantarsene e dare più acqua alle abitazioni ed hotel di lusso in Borgovico.
    I nodi vengono al pettine ….. o alla barbetta.

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