Un Attilio Fontana più cittadino che presidente di Regione ha scritto una lunga lettera a tutti i lombardi. In un’occasione particolare: il mese esatto trascorso dalla prima notizia di un contagio, l’inizio dell’odissea che ora tutta Italia sta affrontando.
Alleghiamo la lettera integrale.
Carissime lombarde, carissimi lombardi,
sono trascorsi trenta giorni da quel maledetto 20 febbraio.
Nessuno avrebbe potuto immaginare che da quel momento la nostra vita sarebbe radicalmente cambiata. Iniziava una guerra contro un nemico bastardo e invisibile.
In queste quattro settimane ho vissuto momenti che mai avrei pensato di vivere.
Ho agito fin dal primo momento con la consapevolezza che la missione da compiere era solo ed esclusivamente finalizzata ad un solo obiettivo: il bene della mia gente.
Ogni cosa che ho fatto e sto facendo è dettata esclusivamente dall’ascolto degli scienziati e dei medici che sono al mio fianco. Senza calcoli, senza opportunismi, senza pensare a un profitto politico o di consenso.
Le cose che dico a voi sono le stesse che dico al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, a mia moglie, ai Carabinieri ai posti di blocco, all’edicolante.
Ho una sola faccia, quella del sindaco dei lombardi, che si rapporta con le persone con assoluta trasparenza, forse con qualche ingenuità che spesso mi viene rimproverata.
Oggi, più che in ogni altra giornata, i numeri ci condannano a resistere e a seguire l’unica strada che attualmente conosciamo per contrastare il virus: tenerlo lontano, evitare i contatti, rimanere nelle proprie case.
Qualcuno mi chiede di fare di più.
Rispondo che sto agendo mettendo in pratica tutto ciò che la legge mi consente di fare. Lascio agli altri le interpretazioni fantasiose, velleitarie e non realizzabili.
Non inseguo ciò che non è consentito al mio livello dì responsabilità, al mio ruolo, non per scelta ma perché lo dice la Costituzione.
Vi confermo che il nostro impegno sarà come sempre al massimo delle nostre possibilità e delle nostre forze.
Mi raccomando dateci una mano
Ce la faremo!
Attilio Fontana
Un commento
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