Il Forum Ambrosetti di Cernobbio – la cui sede simbolo è Villa d’Este – compie 50 anni e oggi sul quotidiano Repubblica è stata pubblicata un’intervista all’amministratore delegato di The European House Ambrosetti, Valerio De Molli, che letteralmente celebra l’evento comasco e la sua ormai radicata importanza mondiale.

De Molli ricorda come il fondatore Alfredo Ambrosetti ebbe “l’intuizione geniale inventandosi Cernobbio per creare un momento di riflessione e studio tra capi azienda e istituzioni”. Oggi la realtà The European House Ambrosetti ha 300 collaboratori con “molti avamposti europei da Bruxelles a Parigi, da Madrid a Londra, ma anche internazionali da Dubai a Johannesburg, da Shangai a Singapore”, spiega sempre De Molli a Repubblica che poi sottolinea come “abbiamo esportato il modello Cernobbio all’estero”. Con la sottolineatura che “le attività di eventi come Cernobbio, il club e le piattaforme di aggiornamento rappresentano il 30% del fatturato” con “l’attività principale [che] è creare piani strategici e analizzare scenari per i nostri clienti. Siamo il primo think tank italiano e il quarto europeo che lo scorso anno ha prodotto più di 350 lavori. Solo a Cernobbio – ha sottolineato ancora l’ad – ne presenteremo una ventina”.

Parole “dolci” anche per Villa d’Este, definita “una casa dove ti invito a pranzo e a cena con uno spirito di inclusione e di ascolto”. Con la particolarità, inutile sottolinearlo, che gli invitati sono le più importanti personalità mondiali dei mondi della politica, dell’economica, della cultura. Infatti, alla domanda del giornalista Walter Galbieti su quale personaggio fosse rimasto più impresso a De Molli in 50 anni di forum a Cernobbio, i nomi sono quelli che hanno segnato la storia.
“Bill Gates che, arrivato alle 2 di notte da Praga, senza aver cenato, invece di accettare un invito a sedersi a tavola chiede di lavorare alla sua presentazione del giorno dopo e tiene tutto il suo staff e il nostro a provare fino alle 4 del mattino bevendo una Coca Cola ghiacciata. Ma ricordo anche Simon Peres e Arafat che da noi si sono incontrati quattro volte e luminari come Rita Levi Montalcini e Umberto Veronesi, per la loro straordinaria competenza e umiltà”.