Del no allo stop alla Canturina Bis abbiamo raccontato qui: Bocciata lo stop alla maxi opera: in provincia di Como si avvicina la strada da 334 milioni di euro. Come ricorderete la mozione era stata presentata dalla lista Cantù Civica, tramite la consigliera Cecilia Volonté, chiedeva “di rivalutare la realizzazione della Canturina bis alla luce dell’incremento dei costi (lievitati a 334 milioni di euro), dell’impatto ambientale sul parco regionale, e del cambiamento di consapevolezza, circa la mobilità sostenibile, avvenuta in questi anni tra la cittadinanza”.
A Volontè aveva poi replicato Umberto Cappelletti, capogruppo di Forza Italia, che ha sostenuto come l’infrastruttura verrà mitigata da opere compensative e i costi sono lievitati proprio per migliorare l’inserimento ambientale della strada nell’area interessata. Inoltre si ritiene adeguato il miglioramento della velocità di deflusso di questa strada in considerazione del territorio” spiega il Comitato No Canturina Bis in una nota, riepilogando quanto accaduto.
Oggi con un ampio documento intervengono i Fridays For Future di Cantù che si rivolgono direttamente a Cappelletti:
Gent.mo consigliere Umberto Cappelletti,
In seguito a consiglio comunale del 30 giugno scorso dove Cantù Civica ha presentato mozione concernente la Canturina bis e una proposta di revoca al sostegno dell’opera, terremmo anche noi a dire la nostra sul progetto.
La mozione poneva infatti l’attenzione sul tema della mobilità pubblica come alternativa all’opera. Quest’ultimo punto, durante la breve discussione e le operazioni di voto, è stato però sostanzialmente dimenticato. Ed è invece quello sul quale vorremmo portare l’attenzione.
La fattibilità e l’importanza della Canturina bis è stata dimostrata a partire da studi dell’amm. provinciale compiuti nel 2006, quasi vent’anni fa. Ma è proprio per questa posizione che ci opponiamo alla Canturina bis, poiché in questi vent’anni il territorio e la società canturina sono cambiati enormemente, ed è cambiato il contesto climatico nel quale ci troviamo. Le risposte di vent’anni fa ad esigenze di vent’anni fa non possono risolvere i problemi di oggi.
Abbiamo appena superato una prima ondata di calore, un leggero assaggio di come sarà il clima rovente ed invivibile dei prossimi anni. Abbiamo sentito tuttə l’esigenza di fresco, di aree verdi, di rifugi climatici, di trovare soluzioni che non siano quelle energivore attuali che amplificano il problema. La risposta alla crisi climatica di oggi non necessita di nuovo cemento, nuovo asfalto, nuovo suolo rubato (per l’inciso, il lotto 2 tra via Genova e via Marche è quasi tutto previsto in superficie, salvo un breve tratto di galleria sotto la via Don Luigi Meroni di Figino). Nuova impermeabilizzazione aumenterà l’isola di calore urbana, impedirà l’assorbimento delle acque amplificando le esondazioni e gli allagamenti, e inoltre incentiverà il traffico veicolare privato.
Pensiamo di conseguenza sia necessario preservare e ripristinare gli ecosistemi. E ripensare il modo di affrontare i problemi (e quello del traffico canturino sappiamo bene essere un problema). Per questo, la mancata discussione sul trasporto pubblico locale, su come riformularlo, potenziarlo, renderlo più funzionale, accessibile e integrato, è una mancanza che troviamo grave nel dibattito.
Per provare a stimolare il dibattito proviamo quindi a porre noi una domanda al vostro gruppo consiliare: quale mobilità per il territorio si vorrebbe per alleggerire le strade dal traffico privato, considerando che questa strada, se va bene, andrà al massimo a spostarlo? Attraverso il trasporto pubblico e la mobilità ciclabile, è infatti secondo noi possibile allo stesso tempo risolvere il traffico e l’inquinamento e mantenere il territorio in grado di rispondere alla crisi climatica, senza amplificarla.
Accogliamo positivamente per esempio l’incontro tenutosi tra Tomaselli e Allevi (sindaci di Figino Serenza e Carimate) con l’agenzia del Tpl proprio perchè ci sembra la giusta direzione con cui affrontare le problematiche del territorio: quella di ripensare il trasporto pubblico, in base alle esigenze della popolazione e favorendo l’integrazione delle reti.
Certamente sarà un problema che il lotto della Canturina bis che si intende realizzare sarà una cattedrale nel deserto, ma ancora più problematico, troviamo sia il contesto socio-climatico nel quale ci troviamo, e che chiede di progettare soluzioni congrue con il momento storico in cui viviamo.