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La superstrada tra Milano e Como da 900 milioni e il pedaggio folle fino a 120 euro: “Renderla gratis? Si può fare”

Sempre in primo piano il rischio che migliaia di automobilisti possano pagare tra 4 e 6 euro al giorno il transito sulla Milano Meda (Pedemontana Tratta B2). Secondo alcune stime la cifra mensile per un automobilista potrebbe arrivare addirittura a 120 euro.

“Quello del pedaggiamento della Milano-Meda è un tema di equità: far pagare un tracciato che già c’era, anche rispetto ad analoghi tratti presenti e simili in altre regioni italiane, solitamente gratuiti, non può essere considerato logico, visto che parliamo di un’opera a servizio del territorio. L’esempio più limpido è quello con il ponte di Messina: costerà 15 miliardi di euro e sappiamo già che il pedaggio, andata e ritorno, sarà di 7,86 euro, in un rapporto tra i due costi di 0,52; la Pedemontana da Lentate a Cesano Maderno costerà 900 milioni e il costo del pedaggio, andata e ritorno, sarà di 4,40 euro, in un rapporto tra costi di 4,89. Questo basta a capire l’ingiustizia di quella che le nostre comunità considerano già un’ennesima gabella e che, come ci è stato risposto in Aula, Regione Lombardia non intende assolutamente togliere o rivalutare”, così Angelo Orsenigo, consigliere regionale comascodel Pd, al termine della discussione, oggi, in consiglio regionale, sulla sua interrogazione al presidente Fontana sul tema ‘Gratuità sulla tratta Pedemontana Lombarda B2/Milano–Meda’.

“Il pedaggio comporterà un aggravio economico significativo per pendolari, residenti e imprese locali, con un costo mensile stimato in circa 100 euro per chi utilizzerà la tratta quotidianamente. Eppure, dall’assessora la risposta è stata chiara: per emendare su questo punto la Convenzione di concessione, sottoscritta tra Cal e Apl, dove fin dalle origini è stato previsto il pedaggiamento, servono atti aggiuntivi e un decreto interministeriale, oltre al parere favorevole del Cipess. Ma in ogni caso va contemplato sempre il riconoscimento ad Apl del capitale investito, visto che il pedaggio è l’unico introito previsto per il concessionario. E non può intervenire direttamente Regione Lombardia in quanto indennizzare il concessionario comporterebbe un illegittimo superamento del limite del 49% del contributo pubblico e una violazione della disciplina comunitaria degli Aiuti di Stato. Al massimo, ci è stato detto in Aula, Regione Lombardia si riserva di valutare agevolazioni tariffarie e una indefinita scontistica per chi usa abitualmente la tratta, come già avviene sulle tangenziali di Como e Varese”, sottolinea il consigliere Pd.

“Noi abbiamo risposto che c’è un’ulteriore possibilità: l’esenzione variabile per categorie specifiche. E questo rientrerebbe nella gratuità. Ora sappiamo che è un tema aperto, ma la manifesta iniquità della proposta tariffaria in funzione delle caratteristiche dell’infrastruttura, che sarà inevitabile utilizzare per non intasare i comuni adiacenti alla tratta, suggerisce di mettere in chiaro subito cosa si possa fare. Quindi, va bene la sperimentazione, però c’è bisogno di un confronto che sia più puntuale perché, quando poi si arriverà al dunque, non ci sarà più tempo per verificare le cose. Noi pensiamo che si possano fare scelte politiche, ma vediamo che la discussione non è ancora matura. Capiamo anche che il confronto non sia facile, le questioni siano molte, vi siano gli aspetti finanziari e il tema delle compensazioni nel comasco, ma quel tasso di equità non può essere saltato a piè pari. Per questo auspichiamo un pronunciamento del presidente Fontana, sperando che, dopo aver depositato circa 10mila firme di cittadine e cittadini giustamente allarmati, trovi finalmente il tempo per ricevermi insieme al collega brianzolo Gigi Ponti. Auspichiamo perciò un ulteriore approfondimento per andare tutti nella direzione di una soluzione a favore di un territorio che non può accettare un gravame così importante”, conclude Orsenigo.

 

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