Le docenti Patrizia Maspero e Rina Bernasconi hanno condotto una nuova ricerca che racconta la storia di un territorio che ha concentrato la propria economia sulla ruralità; frutto di cinque anni di approfondito studio, narra con dovizia e attenzione le vicende storiche ed economiche della Valle Intelvi.
La ricerca sarà presentata durante la conferenza “Un filo di seta si racconta”, organizzata dall’Associazione Amici di Dizzasco e Muronico, che si terrà sabato 6 luglio alle ore 20.30 nel salone dell’ex Asilo Infantile – Peduzzi Donato Lanee, in Via Nusee 12, a Schignano. Modera l’incontro Stefania Pedrazzani e saranno in sala anche Paolo Aquilini, già Direttore del Museo della Seta di Como, Direttore della Fondazione Frigerio Squarciapino di Erba, storico dell’insediamento tessile serico del comasco, che si proporrà con particolari video ed Emilia Bianchi, docente dell’Istituto Comprensivo di Cernobbio, la quale porrà l’accento sul ciclo vitale del “bombyx mori” in qualità di allevatrice amatoriale. A lei il merito di avere portato nelle scuole e aver avvicinato i ragazzi all’esperienza di osservazione diretta del ciclo vitale (dal seme alla farfalla) di questo prezioso insetto.
Lo studio si basa su varie tipologie di fonti ed è stato donato all’Associazione Amici di Dizzasco e di Muronico come atto d’amore per la Valle Intelvi e la sua gente. Esplora temi tuttora attuali come lo sfruttamento, la precarietà, la sicurezza sul lavoro e l’emigrazione, mettendo in luce le difficili condizioni di vita e di lavoro delle donne e dei bambini dell’epoca.
La serata rientra nel progetto “Finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU”, promosso dal Comune di Centro Valle Intelvi e dai Comuni aggregati Cerano Intelvi e Schignano. L’iniziativa fa parte del progetto Di borgo in borgo, che prosegue il percorso culturale volto a narrare la storia della comunità intelvese. Una storia spesso costruita sulla fatica, anche dei più piccoli, che è essenziale conoscere e comprendere per costruire un senso di appartenenza partecipato e inclusivo e per presentarsi ai nuovi viaggiatori con tutto il peso della propria storia.
“I presenti – commentano le relatrici – avranno la possibilità di immergersi in un mondo quasi dimenticato, comprendendo meglio il significato de I Tusan del Canatori, le piccole bambole che personificano la storia delle bambine operaie. Queste bambole, realizzate a mano dalle volontarie dell’Associazione, simboleggiano la solidarietà che univa le donne di un tempo e sono il frutto di una ricerca che merita di essere ricordata”.
Schignano rappresenta la prossima tappa di questa narrazione culturale che le Associazioni del territorio stanno proponendo, un’opportunità per ascoltare, conoscere e apprendere, contribuendo a fare di questa storia un patrimonio personale per la costruzione di un futuro consapevole e partecipato.
4 Commenti
La Valle D’Intelvi ha un potenziale turistico molto elevato da sfruttare. È una valle dove arte,storia, riposo,buon cibo e stupende passeggiate si potrebbero fondere meravigliosamente in modo armonico. Spero che questa attenzione nei confronti della valle continui.
Ho insegnato per un anno a Cerano
. Che bello arrivare la mattina, vedere la fontana col galletto e sentire il suono allegro dell’acqua! Quel piccolo paese mi è rimasto nel cuore.
Sarebbe bello se tutti i villaggi della valle fossero rappresentati. Sembra sempre che siano sempre gli stessi villaggi. Sembrano essere solo quelli con i finanziamenti e le connessioni nei giornali e nella politica.
Conosco solo in parte Casasco d’Intelvi ed Erbonne…..che bei ricordi di fine anni ’70….Apprezzo molto coloro che ricostruiscono la nostra “piccola” Storia, i nostri valori, la passione per le nostre case di pietra,i nostri boschi, la nostra biodiversità. Diffondere la cultura del ricordo e del rispetto è molto importante per il futuro delle nostri figli e nipoti. Grazie Sandra Sarzo