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Lago di Como, bloccati i lavori per la Variante da 400 milioni? Anas: “Scavi fermi ma il cantiere prosegue”

Da Anas arriva una presa di posizione sull’intricatissima situazione del cantiere per la Variante della Tremezzina, tra aria di smobilitazione, tempi lunghissimi, problemi irrisolti e possibile mobilitazione dei sindaci lariani il prossimo 21 settembre. Difficile, però, parlare di passo avanti visto che da un lato si afferma che i lavori non si sono mai fermati ma dall’altro si conferma che gli scavi delle gallerie – cioè gli interventi più importanti dell’opera da circa 400 milioni di euro – sono bloccati.

“Si è svolto ieri a Roma un incontro tra i vertici di Anas e l’impresa incaricata della realizzazione della Variante alla Tremezzina, Consorzio Sis, per affrontare le tematiche inerenti alla gestione dei materiali provenienti dagli scavi delle gallerie per i quali, come è noto, è stata rilevata la presenza di idrocarburi pesanti e arsenico – si legge nella nota, con riferimento a uno dei problemi maggiori – Nei prossimi giorni Anas trasmetterà una relazione ambientale alla Regione Lombardia, contenente i dati forniti dalla ditta appaltatrice, consentendo così di avviare un confronto con gli Enti territorialmente competenti per l’individuazione dei siti di destinazione finale del materiale proveniente dagli scavi”.

Secondo Anas, però, i lavori non sono fermi: “Nel frattempo – prosegue infatti il comunicato – l’impresa continuerà ad operare sul cantiere con una forza lavoro di circa 70 addetti, svolgendo altre attività previste nel Progetto esecutivo, tra le quali anche il trasporto del materiale già stoccato. I lavori e le altre attività di cantiere, infatti, non si sono mai fermati. E in occasione dell’incontro di ieri l’impresa ha confermato l’intenzione di voler proseguire le attività in corso fatta eccezione per gli scavi, che potranno riprendere a valle della definizione delle modalità di gestione e dei siti di destinazione del materiale di scavo”. Il che, però, non è proprio secondario visto che le operazioni largamente più importanti per il futuro dell’opera sono proprio gli scavi delle gallerie e, peraltro, le altre operazioni che proseguirebbero non è specificato quali siano.

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8 Commenti

  1. Prendiamo spunto dalla storia: Viterbo, Conclave A.D. 1270. Applichiamo la stessa procedura, invece di riunioni e tavoli, con gli attori di questa parodia.

  2. Buongiorno. Cosa dovremmo dire noi che abitiamo a Porlezza che abbiamo aspettato 25 anni circa per la galleria e non ricordo quanti altri per la galleria della Valsolda. Questa farà la stessa fine.

  3. Da secoli la storia non cambia. La colpa è della BASE se non si muove lei ai piani superiore faranno sempre i loro porci comodi. I Sindaci hanno il potere sul territorio, devono farlo valere( io l’ho sempre fatto, e nessuno mi ha mai fermato, i miei obiettivi li ho sempre raggiunti) Anas, prefettura, Regione, Parco del Ticino, ecc. ecc.pero’ ci vuole Determinazione e buonsenso territoriale.

  4. ma scusate, ci sono ben altri temi, il festival del cinema, le elezioni in liguria, la Rai, il ponte sullo stretto, pontida; cosa volete che importi al ministro mojito?

  5. Certo il lavoro non si ferma ma una galleria si fa scavando. Cosa pensano di fare finchè non riprendono gli scavi? Anche l’articolista se lo chiede, pensa te…

  6. Sono gli stessi che vogliono le centrali nucleari….in fillandia, l’ unica costruita in questo secolo in Europa i lavori sono durati 20 anni con una spesa 4 o 5 volte maggiore del budget di preventivo. Non oso neanche pensare che cosa potrebbe succedere qui…

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