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Comune e Provincia litigano, lago marrone. L’ira di Pietro (Como Yachting): “Figuraccia mondiale e barche a rischio”

Mentre Comune di Como e Provincia bisticciano con il risultato di lasciare a terra i battelli spazzino, nel mondo reale monta l’inevitabile rabbia. E’ il caso di Pietro Peddone di Como Yachting, attività di noleggio barche da diporto che opera nel primo bacino del Lario. E che, soprattutto, è imbufalito per le condizioni del lago a ormai cinque giorni dal maltempo che ha portato valle di tutto: detriti, tronchi, foglie, in qualche caso rifiuti. Tutto in bella mostra stagnante sulla superficie dell’acqua, ormai colorata di marrone da giorni e piena di insidie e ostacoli per le imbarcazioni. Qui sotto, per esempio, la zona dello Yacht Club.

Il motivo della mancata pulizia? La disputa tra Comune di Como e Provincia che non sembra venirne a una. Da un lato, la Provincia – per dare l’ok all’entrata in servizio del battello spazzino nel primo bacino – chiede che Palazzo Cernezzi firmi l’apposita convenzione. Dal canto suo, l’amministrazione Rapinese chiede che, prima di firmare l’accordo, Villa Saporiti versi circa 700mila euro reclamati per spese passate di smaltimento materiali e costi di servizio. Risultato? Un braccio di ferro tra accuse e controaccuse, niente intesa e il lago più sporco che mai sia oggi sia per tutto il weekend del 25 Aprile che ha visto l’ennesimo boom di turisti.

“E’ una situazione inaccettabile – sbotta Pietro Peddone, che proprio nel primo bacino noleggia le barche con l’attività Como Yachting – Per quanto riguarda il mio lavoro, è assurdo che vi siano detriti e tronchi ancora in superficie. Basta che una delle barche colpisca un legno e addio elica. Così mi trovo con il mezzo fermo, il pezzo da sostituire e i dipendenti ovviamente da pagare”. Le foto delle condizioni del Porto Marina, qui sotto, sono eloquenti.

“Non c’è soltanto il problema per attività come la mia – prosegue Pietro – C’è un danno di immagine per tutta Como. Con il turismo che c’è, offrire il lago in queste condizioni penose non si può accettare. Sono giorni che è così, com’è possibile che chi dovrebbe occuparsene e aiutarci, lo lasci così sporco e pericoloso?”.

“Per noi è un grosso problema, per i turisti è imbarazzante e costoso: chi spiega loro che devono spendere magari 250 euro per una barca e poi navigare in mezzo alle acque marroni e piene di tronchi? E cosa si risponde a chi magari dopo tanti sacrifici se l’è comprata una barca e deve vederla galleggiare in mezzo ai tronchi? Mi sembra tutto assurdo – continua l’imprenditore – peraltro in una città come Como che già non ha un pontile decente per le ormai 200 barche che gravitano qui. Adesso basta ripicche e polemiche: Comune e Provincia si muovano e diano una pulita subito al lago, che cancellino questa immagine pessima che diamo a tutto il mondo”.

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10 Commenti

  1. Interessante la posizione di Rapinese Sindaco. Inizia un braccio di ferro con la Provincia per discusse partite economiche, non riceve il servizio del nuovo e moderno battello spazzino e lascia il primo bacino, quello davanti alla città, sporco da far paura. Se nei prossimi mesi Comune e Provincia non trovano un accordo il lago rimarrà di colore marrone per tutta l’estate? Mah….. Avanzando con il posteriore il nostro Rapinese Sindaco potrà anche vincere ma che dolore!!! 😊

  2. Ma dai è Como Lake,Lake Como .
    Poi ora c’è anche la Venere del Botticelli con il trancio di pizza ;evviva Como Lake

  3. E hanno il coraggio di chiamarla Como Città Turistica. Litigano come bambini dell’asilo per chi deve pulire il lago.
    Il signor Pietro dovrebbe fare il Sindaco di Como. Dobbiamo ringraziare le persone come lui che tengono alto l’onore e la bellezza della nostra splendida città!

  4. Nulla di nulla di cui stupirsi purtroppo visto che i responsabili non pagano un centesimo di tasca loro per i loro litigi.
    Non c’è speranza che la situazione possa cambiare nel futuro perché i responsabili sono gli stessi che fanno le regole del gioco che a loro rende sempre il massimo e quindi non hanno nessun interesse a cambiare nulla di nulla.

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