È stato approvato oggi lo schema di convenzione tra Regione Lombardia, Università degli Studi di Milano e Politecnico di Milano per definire le strategie migliori per una gestione ottimale del livello delle acque del lago di Como e delle risorse idriche del bacino idrografico del fiume Adda.
Per realizzare il progetto Regione Lombardia ha stanziato 600mila euro suddivisi in tre distinte annualità, recependo e attuando così l’emendamento al bilancio regionale presentato lo scorso anno dal Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi e dal Consigliere Mauro Piazza, sollecitato e condiviso anche dall’onorevole Alessio Butti che in più occasioni aveva sollevato l’importanza e la rilevanza del tema in sede locale e in Parlamento, interrogando e sollecitando il Governo nazionale ad una maggiore consapevolezza rispetto al progetto organico e globale ora finanziato da Regione Lombardia.
“Regione Lombardia finanzia uno strumento scientifico che si spera possa essere riconosciuto e mettere d’accordo tutti i portatori di interesse – sottolineano congiuntamente Fermi, Piazza e Butti – Passiamo dal periodo dei problemi a quello delle soluzioni per la più grande risorsa dei nostri territori: il Lario. E’ un progetto che nasce dal confronto con le associazioni di categoria e dall’ascolto dei territori delle Province di Como e di Lecco, particolarmente sensibili su questo tema che, insieme alla regionalizzazione della navigazione sul nostro lago, è di fondamentale importanza”.
“Questo studio consentirà di affrontare le varie posizioni e dare così una oggettiva, scientifica e obiettiva definizione della necessità di rivedere una norma datata e nata in presenza di elementi economici e climatici profondamente diversi dagli attuali. Ci auguriamo – concludono Fermi, Piazza e Butti – che ci sia piena consapevolezza, da parte di tutti i portatori d’interesse del bacino dell’Adda, che attraverso questa piattaforma potremo porre finalmente fine a una problematica rilevante per le nostre due province”.
Il progetto si propone di fornire un supporto concreto alla gestione della risorsa idrica nel territorio in esame rendendola più sostenibile, riducendo i conflitti tra i diversi portatori d’interesse (idroelettrici, agricoltori, rivieraschi) e fornendo nuovi e più idonei strumenti per la definizione di strategie di governance condivise.
Saranno definite diverse strategie di intervento finalizzate alla gestione ottimale della risorsa idrica, valutandone gli effetti attraverso indicatori di valutazione e alla luce dello scenario di riferimento storico, di diversi scenari futuri (climatici, di prezzo dell’energia e di domanda irrigua) e di scenari estremi di magra. Si procederà inoltre con l’analisi dell’interazione tra le riserve idriche nei bacini idroelettrici montani, il Lario e i distretti irrigui di valle, al fine di individuare soluzioni di compromesso che siano realisticamente implementabili ed economicamente sostenibili.
I risultati ottenuti dal progetto saranno accessibili attraverso un geoportale con cui gli utenti potranno esplorare e analizzare il patrimonio di dati e informazioni utilizzato e generato all’interno del progetto
Un commento
600 mila euro …?!! Alla faccia dell’approfondimento.
In attesa dell’illuminata verifica, riqualificheremo a breve, con mezzi propri di bilancio, la bella spiaggia del Tenciuu, sopra menzionata.