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L’allusione al suicidio per Salvini, la figlia piccola, la lettera a Libero dell’ex compagna Giulia (comasca)

La lettera è indirizzata al quotidiano Libero e a Vittorio Feltri, ma lei – ex compagna di Matteo Salvini, nonché madre della loro figlia Mirta – è comasca doc, sorella del presidente di Asf Guido Martinelli e ora caposegreteria del presidente della Regione Attilio Fontana.

Trattasi di Giulia Martinelli, la quale dopo il post su Facebook di Fabio Sanfilippo (qui sopra), caporedattore di RadioRai, nel quale si alludeva al suicidio del leader leghista (spiegando poi che “Il mio non è un invito a spararsi, ma la constatazione che si è ‘fatto fuori’ politicamente. Poi, certo, la macchina mediatica della Lega ha fatto in fretta a travisare le mie parole) e alle conseguenze indirette persino per la figlia di Salvini, ha affidato al giornale “poche righe per esprimere la mia amarezza, la mia rabbia e il mio dolore. Sì dolore”.

“Quello che ho provato nel leggere due giorni fa le parole allusive e meschine scritte e pubblicate su mia figlia Mirta e sul suo papà – scrive ancora Giulia Martinelli – Dolore per chi dice di amare e non odiare, per chi è padre, per chi ha la grande fortuna di avere avuto il dono di figli da crescere, da educare, da portare sulle spalle e da aprire al mondo. Quel mondo che deve insegnare rispetto, lealtà e valori, ovvero l’ educazione che io e Matteo stiamo dando quotidianamente a nostra figlia”.

“Rabbrividisco di fronte a un padre, ad un giornalista che travolge e minaccia la nostra intimità, coinvolgendo una bambina di sei anni che ignora e nulla ha a che fare con le vicende politiche delle ultime settimane – aggiunge Giulia Martinelli – Mi tremano le mani”.

“Personalmente in tanti anni non ho mai detto né scritto una parola, non sono mai intervenuta pubblicamente, ma mai come oggi si era arrivati così in basso, e mai come oggi si è mai offeso e vilipeso il rifugio affettivo e sicuro di una bambina di sei anni. I nostri figli vanno a scuola, i nostri figli leggono i social (la mia per fortuna è ancora troppo piccola) , i nostri figli guardano la tv, i nostri figli hanno bisogno di guide e di genitori che amino e che agiscano a protezione del loro bene più prezioso. Sfregiare la loro intimità ed il loro equilibrio psicologico a fini politici è un delitto giornalistico imperdonabile. Perché gratuito, miserabile e soprattutto ignorante”.

Alla lettera ha risposto Vittorio Feltri, con parole che potete leggere qui.

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9 Commenti

  1. Aggiungo che non mi torna la frase “ovvero l’ educazione che io e Matteo stiamo dando quotidianamente a nostra figlia”. Ma quale educazione, basata su quali valori (v minuscola) può dare Salvini con la politica dell’insulto e della tracotanza che lo caratterizzano??? Che tristezza.

  2. Che schifo: il bue che dà del cornuto all’asino, passando per vittima.

    Il tutto con l’aiuto di Vittorio Feltri, uno che sugli insulti ci ha costruito la carriera e ora invece fa lo scandalizzato.

    Detto che il tirare in ballo la figlia poteva benissimo essere evitato, quale sarebbe lo scopo di tutto questo scandalizzarsi della violenza verbale?

  3. Il post del giornalista è oggettivamente brutto e scritto male.
    L’allusione alla figlia di Salvini e Martinelli assolutamente fuori luogo.
    Detto questo, che lo si voglia far passare come “allusivo al suicidio”, significa avere problemi di comprensione del testo o essere disonesti intellettualmente.
    Chissà poi se l’educazione che quotidianamente i due genitori insegnano comprende anche il dileggio delle avversarie politiche, brandite come bambole gonfiabili sui palchi dei comizi…

  4. Assolutamente fuori il luogo il riferimento alla figlia ma per il resto è evidente che il giornalista si riferiva a un suicidio “politico” e non reale.
    Tuttavia, sono un po’ perplesso per la reazione a questo episodio.
    Il “capitano” si distingue per una violenza verbale a volta spropositata nei confronti di avversari politici ma anche di gente comune. Gli insulti alla Boldrini, al reporter di Repubblica che aveva immortalato la moto d’acqua, ai Giudici che, nel rispetto della legge, avevano ordinato gli sbarchi, nei confronti di Conte ecc.ecc. Il giustizialismo traculento: castrazione chimica, forche e calci nel sedere ecc.ecc. Insomma, il “capitano” non si trattiene molto e il suo linguaggio è indiscutibilmente violento e spesso, mi si consenta, odioso.
    Sua figlia non merita questo perché le colpe dei padri non possono ricadere sui figli ma, d’altro canto, chi di spada ferisce,…… evito di continuare per non turbare gli animi. La sensibilità degli amici “baluba” va preservata. Poverini, perfino i “negher”, i “froci”, le “femministe”, i “comunisti”, i “buonisti”, gli “islamici” e le “islamiche con il velo”, gli “amici del Papa”, “quelli del Piddi” e i “terroni non pentiti”, “Macron, la moglie di Macron e la Merkel”, i “francesi e i tedeschi e forse tutti gli altri europei”, “quelli che vogliono indietro i 49milioni” e chi “crede che la tolleranza sia una virtù”, ce l’hanno con loro…. chissà perchè poi

  5. È così, chi semina vento raccoglie tempesta ;

    più che l’Europa ??, sono gli ??che l’hanno messo in un angolo buio ;

    e avrà reazioni ancora più scomposte.

  6. Ma la Giulia Martinelli di cosa si sorprende? non ha capito che il padre della figlia ha seminato vento e quindi raccoglie e sempre più raccoglierà tempesta?
    Per proteggere la figlia suggerirei alla Giulia Martinelli di sganciarsi dall’ex compagno, anche dando alla figlia – come extrema ratio – il proprio cognome.

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