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L’area vicina al castello storico di Como è un disastro: “Il ristorante chiuso, i rifiuti, il cartello turistico beffardo”

Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di un lettore dal Baradello. Per lettere, segnalazioni, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o al whatsapp 335.8366795 o alla nostra pagina facebook.

Buongiorno,

ho letto il breve redazionale che accompagna la foto scattata da una vostra lettrice (qui i dettagli, Ndr). Casualmente domenica scorsa ero anch’io al Baradello e ho scattato la stessa foto che testimonia, più che l’inciviltà, l’incuria a cui l’area antistante il castello è abbandonata.

Non c’è solo il cestino pieno di rifiuti che debordano (quindi – a differenza di quanto scritto – c’è un evidente problema di raccolta dei rifiuti). Tutta l’area – come credo dimostrino le foto allegate – si trova in uno stato di degrado e di abbandono: il ristorante chiuso da tempo, le staccionate divelte, la recinzione dei lavori “in corso” …

Il cartello bilingue che augura il benvenuto ai viandanti e ai turisti suona davvero beffardo …

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10 Commenti

  1. E la cascina Respaù (di sotto) ex ostello, ex baita, chiusa da dopo il covid dopo che i gestori hanno rinunciato?
    E la staccionata in legno ormai inesistente che segue tutto il sentiero da via Castel Baradello, su per la scalinata degli Alpini fino al Parco della Rimembranza? Alcuni anni fa mi dissero che il Parco attendeva fondi regionali per sostituirla con una in corten come fatto nella zona archeologica e attorno alla vasca del Baradello. E i fondi che fine hanno fatto?
    E tutti gli alberi caduti che attraversano i sentieri?

    La baita Amici del Baradello è stata chiusa dal Comune, su rilevazioni dei VVF per inadempienze rispetto alle norme antincendio. L’adeguamento a chi spetta? Alla proprietà o al gestore (che non c’è più)? Senza un gestore, nessuno sale a ritirare i rifiuti, anche perché la sbarra a inizio strada viene giustamente aperta solo in caso di eventi.

    Mi sembra che tra Parco e Comune non si salvi nessuno.

  2. Quando arriverà il servizio Uber a Como , la società taxi che fornisce il servizio in città si riserva il lusso di decidere quali corse e dove , lasciando persone disabili come me un 1 ora a provare e insistere per richiedere il servizio , prima i turisti , i cittadini per secondi , certo al turista si pretende il contante e la corsa e più cospicua , poi arriva inverno e piangono , non vogliono dare spazio ad altri servizi UBER, liberare le licenze, e ora di chiudere questa mafia taxi i cittadini hanno diritto ad avere un servizio efficente e soprattutto presente. Senza alcuna limitazione

  3. La manutenzione delle staccionate è vero che spetta al Parco; la raccolta rifiuti invece penso sia competenza del Comune di Como. Ed infine il ristorante non è proprietà del Parco. Alvaro ex Gev

  4. Assenza assoluto da parte del Parco Spina Verde. Si nota un abbandono generale in varie parti del parco. La presidenza si adopera per fare ristoranti che nulla hanno a che con la gestione dell’ambiente. Di gestione ambientale non si vede nulla, né tanto meno il coinvolgimento di associazioni che si occupano di natura. Povero Parco.

    1. Il problema non è la gestione
      La colpa è il menefreghismo
      Il non rispetto da parte dei turisti italiani o stranieri che siano. Provate a portare su i tavolini e i bar di piazza Duomo vedrete che sarà tutto in ordine e Como libera dai divanetti e dai cialtroni.

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