I quartieri comaschi sognano la rivoluzione green e la promuovo in modi diversi e ugualmente belli. Tante idee che vogliono riqualificare alcune aree centrali ma anche quelle più periferiche di Como.
Orti sociali e didattici a Rebbio
Un quartiere che in tempi non sospetti ha fortemente voluto una svolta green è certamente Rebbio che ha cambiato volto con la riqualificazione del parco Negretti e la creazione, grazie al progetto “La Rebbio che Vorrei”, degli orti sociali di cui si occupano molti anziani del quartiere ma anche i bambini delle scuole primarie attraverso dei progetti in collaborazione con la cooperativa sociale “Il Seme”.
“Non solo – precisa Ilaria Liprino, educatrice con competenze botaniche della cooperativa – negli ultimi anni abbiamo creato diversi orti sensoriali per i più piccoli. Ad esempio all’asilo di via Lissi e a Breccia, ora lo stiamo realizzando anche a Trecallo. Sono installazioni dove i bambini, oltre a coltivare, possono sentire le sensazioni del contatto con la natura: possono stare con i piedini nudi sulla terra ma anche toccare la ghiaia, le pigne e molto altro”.
E aggiunge: “Rebbio è un terreno fertile, le insegnanti sono attive e hanno capito l’importanza di un ritorno alla natura e i bambini, che stanno tanto davanti ai dispositivi digitali, possono riscoprire il legame con la terra che li aiuta a muoversi e mangiare meglio”.
La Green Day di Sagnino, Ponte Chiasso e Monte Olimpino
Ci sono tre quartieri periferici che vogliono rinascere tutelando il verde e le relazioni sociali. I residenti di Sagnino, Ponte Chiasso e Monte Olimpino, coi commercianti e le associazioni, si sono rimboccati le maniche in questi mesi per dare vita al nuovo circuito “Green Day” che attraverserà i tre quartieri.
“Vogliamo mostrare che l’antidoto alla solitudine è l’amicizia – così il vicario della Comunità Pastorale Carlo Acutis, don Fabio Melucci – l’anello della comunità diventa uno strumento e un luogo per relazionarsi in modo reale e non più digitale”. Il nuovo percorso tocca i tre quartieri ma anche il Parco della Spina Verde e vuole far sì che le persone possano camminare insieme, nella semplicità e nella bellezza della natura.
L’inaugurazione sarà il 13 giugno prossimo ma, come sottolinea don Fabio: “La Green Day non è un evento solo del 2021. Stiamo pensando di dedicarlo ogni anno a un tema diverso tra cibo, vino e prodotti vari. Questo è un primo step di un bel percorso per valorizzare i nostri quartieri”. Associazioni, cittadini, esercenti e parrocchia si sono mobilitati nei mesi scorsi anzitutto per pulire e sistemare i percorsi del circuito. Un bell’esempio di tutela del verde, ma anche di senso di comunità e amore verso i propri quartieri.
Le vie “botaniche”, Diaz e Vitani
Se fuori dal centro i quartieri si danno da fare per avere una connotazione verde, nel cuore di Como non passano inosservate due strade “botaniche”: via Diaz e via Vitani. Un’iniziativa spontanea dei commercianti che, ormai da qualche anno, regala uno scorcio da favola a cittadini e turisti a passeggio per il centro. Ghirlande floreali che fanno da cornice alle vetrine dei negozi, grandi vasi da cui spuntano fiori coloratissimi: un vero e proprio angolo verde che riempie gli occhi e il cuore di bellezza.
Un’iniziativa accolta da subito con entusiasmo dalla consigliera del Gruppo Misto Ada Mantovani che, tra l’altro, suggerisce altri passi avanti per abbellire la città: “Sarebbe bello avere un mercatino dei fiori – afferma – partendo da piazza Roma. Porterebbe ulteriore bellezza alla città, aggiungendosi all’iniziativa dei commercianti di via Diaz che sarebbe bello portare anche in altre strade cittadine. E’ un servizio alla città e motivo d’attrazione per le varie attività”.
Un’altra idea di Mantovani, sempre in ottica flower, è legata all’iniziativa dei “balconi fioriti”: “E’ già presente in molte città – sottolinea – coinvolgerebbe i privati e renderebbe ancora più bella Como. Potrebbe diventare un bell’appuntamento fisso di primavera”.
Terra Viva e l’agricoltura nelle periferie
Custodi della terra e difensori della biodiversità. Così si definiscono i membri dell’associazione Terra Viva di Como che stanno cercando di dare vita a una progettazione agricola nelle periferie della città.
“Abbiamo una rete di persone che si stanno rendendo disponibili a concederci dei terreni da coltivare – spiega Giacomo Scarpina, presidente dell’associazione e laureato in Scienze Ambientali – per il momento ne abbiamo attivato uno a Cardina, ma abbiamo buone possibilità di farne partire altri ad Albate”.
Così in questi mesi Giacomo e i ragazzi dell’associazione, che hanno creato anche un’azienda agricola per poter vendere i loro prodotti direttamente al campo o consegnando a domicilio, hanno iniziato a coltivare il campo di Cardina e i primi prodotti saranno pronti a metà giugno. “Siamo prima di tutto un’associazione ambientale – spiega – è questo il tema prioritario di questo tempo e riprogettare la coltivazione è uno degli obiettivi più importanti. Abbiamo quindi deciso di mettere in pratica al campo quello di cui parliamo agli eventi culturali e informativi che organizziamo”.
Stephanie Barone
Tania Gandola