Ci sono numerose precisazioni “doverose e necessarie se si vuole parlare della presunta riunificazione delle Province di Como e Lecco”. Parola della presidentessa della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann. “Innanzitutto, quello che forse è passato inosservato, ma non a noi, è che nelle intenzioni e nelle parole del sindaco di Como Alessandro Rapinese, passava il concetto dell’annessione più che di una riunificazione, ugualmente insensata. E questo proprio non va bene. Come se il nostro territorio fosse quello povero, la sorella minore”.
Il tono di Alessandra Hoffman, pur venato di una sottile ironia è però molto fermo nel ribadire alcuni concetti fondamentali. Il tutto, va ricordato, nasce in seguito alla presentazione, ormai alcuni mesi fa, da parte del sindaco di Como nel suo ruolo di Consigliere provinciale, di una mozione appunto per unire le Province di Como e di Lecco.
“Una proposta spuntata senza una minima e doverosa informazione agli attori coinvolti, uno sgarbo istituzionale nei confronti degli amministratori provinciali che lavorano con serietà e responsabilità per i propri territori – dice la Hofmann – E poi se proprio c’era una reale intenzione di affrontare un tema del genere con serietà, perché non ci ha contattati prima di redigere il documento e di rendere il fatto pubblico?”.
Una provincia, quella di Lecco, che sta festeggiando i suoi primi 30 anni. Nel 2025 ricorre infatti il 30° anniversario della Provincia di Lecco appunto, istituita con decreto del Presidente della Repubblica del 6 marzo 1992 e operativa dal maggio 1995 con l’elezione del primo Presidente e del primo Consiglio provinciale.
“Un traguardo raggiunto dopo un lungo e faticoso percorso nato dal basso, grazie alla tenacia di tutti gli attori del territorio lecchese protagonisti in vari ambiti – dice Hoffman – ora dunque fa sorridere leggere certe affermazioni. Si potrebbe dire che è una classica “rapinesata”. Un’uscita estemporanea cui, anche parlando con sindaci del comasco, in molti sono abituati da tempo”.

Rispedita al mittente la proposta, la presidentessa ci tiene a sottolineare che “forse Rapinese guarda con invidia alla nostra crescita che è stata costante negli anni e ormai ha dato un nuovo volto al territorio. Non siamo più solo “ferro”, ma anche molto altro. Non siamo solo il Lago: noi abbiamo un territorio morfologicamente diversificato e variegato, con la Valsassina, la Valle San Martino, la Brianza; ogni zona ha la sua peculiarità, economica, sociale, territoriale”, spiega Hofmann.
“Confiniamo non solo con la Provincia di Como, ma anche con quelle di Monza e Brianza, di Sondrio e di Bergamo, Province con cui collaboriamo in maniera proficua su varie tematiche; con ogni territorio e con i rispettivi amministratori c’è collaborazione. Con la Provincia di Como stiamo collaborando molto bene e abbiamo in cantiere tanti progetti comuni; solo per citare l’ultimo esempio in ordine di tempo, abbiamo aderito all’iniziativa nazionale Game Upi 2.0 e presentato all’Unione delle Province italiane il progetto. Tutti al traguardo, non uno di meno, nell’ambito Orientamento personale e professionale, che si è classificato al secondo posto in Italia e primo in Lombardia”.
La conclusione è chiara: “Più che avanzare proposte estemporanee sarebbe meglio unire le forze e le energie per arrivare finalmente a una seria riforma delle Province in grado di ridare ai nostri enti dignità istituzionale e forza operativa. Sono orgogliosa che la nostra Provincia abbia saputo svilupparsi e consolidarsi in questo modo: credo sia necessario mantenere la nostra autonomia e autorità”.
“La lecchesità è un patrimonio identitario da difendere dai tentativi estemporanei di ridurre il nostro peso specifico nel contesto istituzionale“, così Hoffman rispedisce al mittente il tentativo di riunificazione. O annessione, appunto.