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Lettera di una mamma: “Bolletta da 560 euro e noi donne sottopagate. Con figli, asilo e affitto non ce la facciamo”

Il mostruoso aumento dei costi energetici è da settimane al centro delle cronache locali e nazionali. Stiamo ricevendo e pubblicando numerose segnalazioni e testimonianze sull’impatto che imprese, commercio e famiglie lariane stanno subendo in questi giorni (qui testimonianze racconti e denunce, per le vostre segnalazioni redazionecomozero@gmail. com o il nostro Facebook).

Per alcuni la situazione si sta facendo drammatica, gli stipendi non bastano a coprire gli aumenti. Riceviamo il racconto di una mamma, in attesa del secondo figlio, residente in provincia di Como (mail firmata e verificata, dati personali omessi in accordo per la delicatezza dei temi). La pubblichiamo integralmente di seguito.

Sono una ragazza di 30 anni. Convivo con il compagno e mio figlio di 4 anni, siamo in attesa del secondo bambino. Viviamo in affitto paghiamo 500 euro al mese io sono una dipendente di un ospedale (guadagno 1.100 euro al mese per 8 ore di lavoro) ora sono in maternità anticipata quindi la mia retribuzione e addirittura diminuita all’80%. Il mio compagno è un operaio che guadagna 1.400 euro al mese per 8 ore al giorno. Abbiamo l’asilo del bimbo che sono 240 al mese l’affitto 500 euro le bollette che sono aumentate di non so più quanto, abbiamo pagato 560 euro di gas!

Stiamo usando una sola macchina anche per risparmiare in benzina. Ci siamo ridotti a fare la spesa una volta al mese! È una vergogna avere questi stipendi che non sono neanche commisurati al costo della vita! Lo devono capire che i salari delle persone devono essere aumentati  non si può guadagnare 1.100 euro per 8 ore di lavoro e 1.400 euro un operaio. Tutti dobbiamo avere un salario minimo per vivere e non sopravvivere. Servono almeno 1.600 euro per cercare di fronteggiare questi costi. Io non penso ci voglia una laurea per fare questi conti.

In più noi donne in maternità siamo pure sottopagate e non possiamo neanche coprire le spese domestiche del 30 percento. Siamo costrette a rientrare a lavoro quando i bimbi hanno 3 mesi o 5 per non entrare in facoltativa ed essere pagare il 30%! Io spero che il nuovo governo intervenga immediatamente perché la situazione è insostenibile! Non basta dare 200 euro di assegno unico per i figli ci vogliono interventi precisi sulle buste paga degli italiani! Ma non un aumento  di 100 euro che inizino a non farci pagare quasi 450 euro di trattenute! Scusate lo sfogo ma spero che questa mail arrivi a chi di dovere.

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