Un intero paese ticinese che trasferisce i figli a scuola in Italia per protesta. Sembra l’incipit di un romanzo ma è la realtà che sta scatenando un putiferio in Svizzera. Dove un buona parte di 42 famiglie del comune ticinese di Tresa starebbero valutando il trasferimento dei figli a una scuola elementare italiana – al vaglio sono le strutture varesine di Dumenza o Luino, non distanti dal confine – come forma estrema di protesta contro la decisione del Municipio svizzero di far confluire tutti gli allievi oggi ospitati nelle scuole elementari di Croglio, frazione aggregata di Tresa. Destinazione, però, sgradita a mamme e papà che per l’appunto hanno innescato la protesta e azioni concrete di sbarramento.
Il motivo del trasloco forzato degli alunni? La decisione del Municipio di Tresa di chiudere le elementari locali della frazione di Sessa a causa della diminuzione degli iscritti e della necessità di sostituire gli insegnanti dopo il prepensionamento di due di loro.
Immediata, però, è arrivata l’insurrezione delle famiglie, che di trasferire i figli alla scuola di Croglio non hanno alcune intenzione e infatti hanno già presentato un ricorso per bloccare il tutto. Tra le critiche maggiori rivolte dai genitori a questa nuova destinazione – riferisce Tio.ch – ci sarebbero lo stato della struttura che dovrebbe accogliere i bambini, oltre ai servizi e alla capienza anche della mensa.
Su questa scia, tramite una lettera formale dell’avvocato Marco Garbani – riferisce sempre Tio.ch – il gruppo di genitori si è rivolto anche al di delucidazioni al Dipartimento dell’educazione ticinese per chiedere ulteriori delucidazioni. E lo stesso legale ha aggiunto: “Come ci insegna Google Maps Dumenza si trova più vicino che non a Croglio”.
Come per ogni battaglia legale, però, l’esito non è scontato. E se il ricorso non dovesse essere accolto, diverse famiglie interessate dal trasferimento starebbero concretamente valutando di iscrivere i loro figli alle scuole italiane di Dumenza o Luino, in provincia di Varese.
In attesa che le carte bollate e le sentenze parlino, il media ticinese riporta il durissimo commento del sindaco di Tresa, Piero Marchesi, rispetto all’azione delle famiglie: “Questa assurda richiesta si commenta da sé e ben illustra il livello a cui si è arrivati. I genitori di Sessa dovrebbero pensare al bene dei loro figli invece di alimentare inutili polemiche”.