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L’ira del re di tutte le movide. Gaddi: “Occhio bovino sul gin tonic, mascherina al collo. Mandria di imbecilli”

Ora, oggettivamente, se c’è qualcuno che a Como e non soltanto si è sempre schierato a favore dei giovani, della “movida”, della vita notturna, dei godimenti della vita, ebbene questi è Sergio Gaddi, commercialista, ex assessore alla Cultura e alle Grandi Mostre di Como, esperto e divulgatore d’arte in mezzo mondo.

Eppure, di fronte a certi “assedi da bar” nei giorni in cui si predica ancora la massima cautela in funzione anti Covid, il rispetto dei distanziamenti e l’uso delle mascherine, il no assoluto agli assembramenti, sono riusciti a far sbottare pure lui. Su Facebook, ma con toni veramente durissimi (e qualche, piccolo a dire il vero, eccesso verbale che ometteremo, ndr).

“Il problema non è la ripresa o meno del virus. È molto peggio, purtroppo – attacca Gaddi – Perchè davanti alla mandria di imbecilli col bicchiere in mano e la mascherina al collo anziché sulla loro faccia di *****, non c’è nessuna difesa. Tentare di spiegare che la malattia non sparisce in un giorno non serve a niente. Davanti all’occhio bovino che fissa gioioso il gin tonic annacquato la razionalità, sconsolata, si arrende”.

“E quindi il virus non c’entra nulla, perché qualsiasi cosa accada, catastrofica o positiva, questo è il materiale umano che abbiamo e con questo dobbiamo fare i conti – prosegue – E pensare che molti sono giovani, intelligenze acute che devono progettare il futuro. Se mi devo affidare a questi qui, preferisco mille volte la maschia preistoria. Perciò rassegniamoci. Al prossimo giro di Covid saranno pronti a zompettare sul balcone dicendo che va tutto bene, infermieri eroi, io-resto-a-casa-con-lo-zio, e roba simile. Impasteranno il pane in salotto, mentre con l’occhio lucido canteranno l’inno nazionale in ciabatte. Viva l’Italia o povera Italia, fate voi”.

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