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Lo schiaffo del Covid, famiglie in crisi nera: Cgil, Cisl e Uil entrano nel Fondo di Solidarietà della Diocesi

Cgil, Cisl e Uil sostengono l’iniziativa diocesana per rispondere alla crisi economica e alla perdita di lavoro provocate da Covid 19.

I sindacati Cgil, Cisl e Uil di Como hanno deciso di sostenere il Fondo di Solidarietà Famiglia Lavoro 2020, l’iniziativa di solidarietà nata dalla volontà della Diocesi di Como, e fatta propria da molte aggregazioni di laici, di accrescere l’impegno nella lotta alla povertà nel tempo della pandemia.

Scopo del fondo è esprimere una vicinanza solidale, per il tempo necessario alla ripresa di una normale occupazione lavorativa, alle fasce più fragili e più colpite dalla crisi economica indotta dalla pandemia.

“Si vuole, attraverso questo strumento, assicurare sostegno a chi è precario/a, stagionale, persone prive di una professionalità spendibile, non contrattualizzate, con una storia di immigrazione o di fragilità personale. A chi aveva un lavoretto e l’ha perso, a chi accudiva un anziano e ora non può più continuare. Uomini e donne che nel momento della difficoltà sono stati espulsi dai processi produttivi e costretti alla marginalità, mettendo a nudo meccanismi di protezione sociale del tutto insufficienti”, spiegano Elisa Di Marco (Cisl dei Laghi) – Matteo Mandressi (Cgil Como) – Salvatore Monteduro (Uil del Lario).

Ascolto, condivisione e solidarietà sono i primi strumenti utilizzati dalla rete di parrocchie, Caritas, associazioni del territorio per accogliere il bisogno di queste persone. Il passo successivo è quello di cercare aprire tutti i canali possibili – attraverso il coinvolgimento dei servizi sociali territoriali, delle organizzazioni sindacali e del terzo settore – per rispondere a ineguaglianze e a specifiche ingiustizie contrattuali, per ottenere benefici previsti dalle norme, per attutire gli effetti di situazioni debitorie sconsiderate o di intricate relazioni familiari.

Il primo segno tangibile di vicinanza è spesso affidato al sostegno alimentare, al pagamento di qualche bolletta arretrata, alla ricerca di una nuova e immediata collocazione lavorativa, spesso non definitiva. Risposte possibili anche grazie alle risorse del Fondo, ultimo strumento da utilizzare per permettere alla persona, alla sua famiglia, di sopravvivere e soprattutto di ritrovare un percorso di serenità e di dignità.

Da parte sindacale la comprensione dell’importanza di avere sul territorio forme di condivisione delle problematiche sociali – che si aggiungono a quelle gestite nei luoghi di lavoro e nel territorio attraverso l’azione contrattuale, politica e assistenziale – ha portato alla collaborazione con le organizzazioni che hanno promosso il Fondo: la Pastorale del Lavoro, la Caritas, la Compagnia delle Opere, le Acli e la Consulta delle Aggregazioni Laicali.

A questo proposito Cgil, Cisl e Uil contribuiranno nel diffondere, tra i loro contatti, l’importanza di sostegno al Fondo, anche attraverso lo strumento “Dona ora” che consente piccole donazioni in pochi minuti. La rete del Fondo sarà d’altra parte connessa con i servizi delle confederazioni sindacali per aiutare le persone in particolare difficoltà che si presenteranno ai loro sportelli.

Una sfida, quella della lotta alle diseguaglianze e per assicurare la vicinanza della comunità ai lavoratori più esposti alla crisi, che si può vincere solo con l’alleanza tra tutte le realtà del territorio.

 

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