Stretto tra un condominio e il muro dell’Iperal di via Bellinzona, il parco giochi costruito dalla catena valtellinese di ipermercati è una piccola oasi di tranquillità, un riparo dal traffico diretto in Svizzera che scorre lento e rumoroso a poche decine di metri.
Pascal, dalla Nigeria, porta spesso la figlia a giocare tra le altalene e gli scivoli del parchetto, ormai aperto da quasi due anni. “Si tratta di un ottimo posto dove possiamo giocare e, se serve, prendere qualcosa da mangiare – racconta il papà, che ha altri due figli, mentre la sua bambina stringe un tubo di patatine – qui posso tenere d’occhio la situazione. In altri angoli di Monte Olimpino vedo che i bimbi sono troppo esposti alle macchine che passano e non sono tranquillo”.
Come in piazza Fisac, a Camerlata anche in via Bellinzona un privato si è fatto urbanista mettendo a disposizione della comunità uno spazio che mancava.
Non solo di bimbi si parla però quando si presenta la necessità di luoghi aperti per la cittadinanza. Tre studentesse del Centro di Formazione Professionale, dall’altra parte della strada, pranzano con del cibo appena acquistato.
Raccontano che il piccolo spazio ricavato a fianco del supermercato è una magra consolazione. “A Monte Olimpino non c’è nulla di nulla” spiega una di loro.
Caterina, babysitter con un bambino al seguito, apprezza molto lo spazio gioco: “Gli altri parchi sono troppo lontani e quindi serve prendere la macchina per raggiungerli, tralasciando le pessime condizioni in cui si trovano. Qui, invece, è perfetto”.
La tata fa poi, però, riferimento ai frequenti atti vandalici che hanno interessato l’angolo per bambini negli scorsi mesi.
“Succede spesso di trovare le porte chiuse – racconta la donna, indicando un asino a dondolo a cui è stato asportato un occhio – bisognerebbe insegnare il rispetto a tutti. Non è possibile che si infierisca, magari per noia, su uno spazio a disposizione di tutti”.
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