La Svizzera sembra avvicinarsi a passi veloci verso un possibile, nuovo lockdowdn.
O almeno così hanno chiaramente invitato a fare le parole pronunciate oggi in conferenza stampa dal presidente della Task force scientifica della Confederazione, Martin Ackermann: “Le misure decise non sono sufficienti, ne servono altre e abbiamo informato il Consiglio federale della nostra conclusione”.
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Insomma, il messaggio per Berna è chiarissimo: “Ogni giorno conta – ha aggiunto Ackermann – Non abbiamo né il tempo, né il margine di manovra per introdurre misure che non sappiamo se funzioneranno. Se fossi io a dover decidere, introdurrei il più presto possibile la chiusura dei ristoranti, delle attività non essenziali e l’applicazione rigida del telelavoro”.
Parole peraltro in linea con quelle pronunciate pochi giorni dalla presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga: “Invece di scendere i contagi salgono. Non possiamo aspettare ancora, servono nuove misure”.
I numeri, peraltro, parlano altrettanto chiaro: oggi in Svizzera è libero soltato il 22% circa dei letti di terapia intensiva, mentre il tasso di riproduzione del virus, l’indice Rt, è risalito attorno all’1,13 a livello nazionale.