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Lombardia, battaglia vinta per tatuaggi e piercing: i negozi possono riaprire. “Stesse regole dei centri estetici”

“In ragione dell’analogia tra tali attività e i centri estetici, i centri tatuaggi devono osservare scrupolosamente le linee guida riferite agli estetisti, previste dall’Ordinanza n. 547 del 17 maggio 2020”.

E’ quanto previsto in una Faq’ pubblicata sul sito della Regione Lombardia che, di fatto, consente la ripresa delle attività ai centri per tatuaggi e piercing.

Giusto 9 giorni fa sul tema si era schierato il deputato lariano della Lega, Eugenio Zoffili:

 “I tatuatori italiani sono pronti per riaprire subito, in sicurezza, le loro 7.000 attività.

Oggi alla Camera ho discusso il mio Ordine del Giorno della Lega presentato con i colleghi Saltamartini, Furgiuele e Toccalini che chiedeva la ripartenza di questo settore, che vale 300 milioni di euro all’anno.

Ho spiegato al sottosegretario alla salute Zampa che questa categoria già prima dell’emergenza sanitaria lavorava utilizzando i dispositivi di protezione individuale, non si capisce quindi per quale motivo il Governo non voglia consentire a queste persone di poter lavorare.

Per loro l’unica difficoltà sarà reperire quelle mascherine che il commissario Arcuri ha promesso a 50 centesimi, ma che così come i guanti sono introvabili soprattutto nelle regioni più colpite dal virus, come la Lombardia.

Ho chiesto al Governo di rivedere il proprio parere ed esprimersi in modo favorevole, per consentire a chi lavora nel settore dei tatuaggi e dei piercing di ripartire, consentendo loro di sostenere le proprie famiglie.

Purtroppo la maggioranza ha incredibilmente bocciato questo Ordine del Giorno di buon senso, ma noi della Lega non ci fermiamo: la collega Barbara Saltamartini, presidente della commissione attività produttive ha infatti presentato da tempo un Progetto di Legge, che cercheremo di far approvare per non penalizzare oltre, inutilmente, questa categoria”.

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Un commento

  1. Questa volta la scelta non è del Governo che ha delegato la Regione a predisporre con “rigore” il calendario delle aperture. E’ proprio della Regione…..speriamo che non aumentino i contagi perché altrimenti il povero Fontana non saprebbe chi incolpare.
    Dubito che la Regione abbia avuto impellenti richieste da chi ha scalpitato sull’uscio di casa per due mesi per farsi immortalare un disegno surrealista dietro il lobo dell’orecchio destro. Sono le implorazioni degli operatori che temono gli effetti delle chiusure prolungate. Povero Fontana come fa a dire di no! Ha detto sì ai parrucchieri (le tinte delle signore non potevano aspettare), agli estetisti (che schifo questi punti neri!) e ai tatuatori no?!?!? Questa sensibilità sarà premiata e farà da scudo al calo dei sondaggi della Lega. Per due voti cosa si potrebbe fare?? L’apertura del tatuatore di quartiere è il minimo.
    Nel nostro Paese in politica tutto è sorprendente. Si pensi alla votazione in Regione del 8marzo sul trasferimento dei malati di Covid19 nelle RSA. Ci sono solo due comportamenti politici che non comportano sorprese: il provvisorio che diventa definitivo e l’inflessibile che sbraca……. Su questo non ci piove!

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