“Per un cortocircuito burocratico, con l’avviso 2 bis del Bando “Sì Lombardia” Regione Lombardia lascia parrucchieri, barbieri, intermediari e rappresentanti di commercio senza la possibilità di richiedere ristori. Una situazione grave e inaccettabile in un momento di crisi” così attacca il consigliere regionale del Partito Democratico, Angelo Orsenigo.
Il bando si è aperto ieri, 2 febbraio, sul sito di Regione Lombardia e raggruppa numerosi codici Ateco. Ma secondo la denuncia di Orsenigo vi sarebbe questa grave dimenticanza: “L’avviso 2 bis della misura rivolta alle partite iva vede infatti parrucchieri, barbieri, intermediari e rappresentanti di commercio tra i codici Ateco inclusi nella platea dei ristori regionali – spiega il consigliere comasco, mettendo in luce una contraddizione interna al bando – Contemporaneamente, però, la delibera di giunta del 25 gennaio scorso limita gli aiuti ai soggetti “che svolgono un’attività in forma d’impresa e pertanto non sono iscritti al Registro delle Imprese”. Parrucchieri, barbieri e intermediari di commercio sono però obbligati per legge a essere iscritti a tale registro”.
Insomma, prosegue il consigliere Dem: “Da una parte Regione Lombardia include queste attività nella platea degli aiuti ma ha inserito nello stesso bando una condizione che li esclude automaticamente dai ristori. Si tratta di un pasticcio senza senso”.
“Per questo – conclude – ho presentato un’interrogazione diretta all’assessore competente per poter chiarire una circostanza a cui Regione Lombardia deve porre rimedio quanto prima. Bene che Regione supporti le attività produttive del territorio ma nessuno dev’essere lasciato solo. Il precedente avviso “Sì Lombardia 2” tra l’altro, a fronte di 14 milioni di stanziamento, aveva registrato un avanzo per 6,6 milioni di euro – pari al 47% delle risorse messe a disposizione. Un dato decisamente alto. L’interrogazione che ho presentato punta a chiarire anche questo aspetto: come sta procedendo l’erogazione degli aiuti alle attività lombarde?”.